Tu sei qui: Storia e StorieRavello ricorda il sacrificio di Gaetano Amato, soldato ventenne morto durante la Seconda Guerra Mondiale
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 7 aprile 2022 09:47:23
Ravello ricorda uno dei suoi figli caduti nel corso della Seconda Guerra Mondiale con una solenne cerimonia commemorativa. Lunedì 11 e martedì 12 aprile la Città della musica riserva gli onori al soldato Gaetano Amato morto appena ventenne nel campo di concentramento tedesco di Luckenwalde.
Catturato dai tedeschi nel settembre 1943, fu condotto come prigioniero di guerra in Germania dove venne ucciso il 12 aprile del 1944.
I suoi resti sono stati recentemente mineralizzati e nel 78esimo anniversario della morte e saranno trasferiti presso il Sacrario dei Caduti di Piazza Fontana Moresca, accanto a quelli di un altro eroe ravellese trucidato dalla rabbia nazista: il marinaio Andrea Mansi.
L'iniziativa è promossa dal Comune di Ravello con la Parrocchia di Santa Maria Assunta e l'associazione culturale "Ravello Nostra" e vede il coinvolgimento delle scolaresche e dell'intera comunità.
Lunedì 11 aprile, alle 19.00, in piazza Vescovado è previsto l'arrivo dell'urna cineraria portata dai Carabinieri, accolta dal sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, dal parroco del Duomo, Don Angelo Mansi,e dal Cappellano Militare Capo (Ordinariato Militare per l'Italia XII Zona Pastorale Interforze "Campania/Basilicata") Don Claudio Mancusi. Seguirà una veglia di preghiera in Duomo e il ricordo del sacrificio del soldato ravellese a cura del medico scrittore Salvatore Ulisse Di Palma che per l'occasione ha dato alle stampe "Coltivare la memoria - il sacrificio di Gaetano Amato"(Edizioni Gutenberg). Alle 20.00 omaggio musicale ai Caduti di tutte le guerre diretto dal M° Valeria Lambiase del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli.
Martedì 12 aprile, alle 8.00, veglia di preghiera in Duomo e alle 10.30 Messa solenne. Al termine l'urna cineraria sarà portata in corteo verso il Sacrario dei Caduti per la traslazione con gli onori militari alla presenza del Sindaco, del Parroco e del generale di Corpo d'Armata Giuseppenicola Tota (Comandante delle Forze Operative Sud - COMFOPSUD), alla presenza degli alunni delle scuole di Ravello.
Gaetano Amato era nato il 30 settembre 1923 da Cosmo e Caterina Cioffi nella casa posta nell'abitato di San Pietro alla Costa, ricevendo il nome dell'avo materno.
Dopo aver compiuto gli studi elementari, completati fino alla quarta classe, avrebbe seguito l'attività lavorativa paterna di contadino, nonostante la debolezza di costituzione.
Per questo motivo era mandato rivedibile dal Consiglio di Leva il 14 aprile 1942 e lasciato in congedo illimitato straordinario il 29 dicembre successivo.
Chiamato alle armi il 10 maggio 1943, era destinato al deposito nel III reggimento artiglieria d'armata di Reggio Emilia, giungendovi il giorno successivo.
L'intensa e drammatica esistenza di Gaetano Amato, i cui ultimi istanti di vita erano stati comunicati alla famiglia dal cappellano militare Giovanni Ruggeri, in una lettera del 27 maggio 1946, rivivrà nell'accorato commiato che Ulisse Di Palma, interprete dei sentimenti di un'intera comunità, rivolge direttamente al giovane soldato ravellese, alla cui memoria è definitivamente subentrata la storia.
«Ancora vivi sono i drammi e le tragedie delle guerre che hanno accomunato gran parte dei cittadini europei e che pensavamo non potessero più riproporsi- dichiara il sindaco Paolo Vuilleumier -.L'anniversario della morte del ravellese Gaetano Amato diventa allora un modo per ricordare alle nuove generazioni che sono i custodi di quella vittoria sulle dittature, di quella pace, conquistata tanto faticosamente, sulla quale è nata l'idea di nuova Europa, che l'orrore immane della guerra oggi sembra nuovamente minacciare.
E' stato quindi con particolare piacere che ho accolto, in questi primi cinque mesi di consiliatura, le proposte del consigliere comunale di opposizione Salvatore Ulisse Di Palma - che ringrazio per l'impegno - volte a perpetuare il ricordo e la memoria dei Caduti in guerra».
«I grandi valori della pace, dell'ascolto, e l'affermazione dei principi di uguaglianza, giustizia, pace, solidarietà e quindi del dovere di ogni individuo di aiutare tutte le persone che vivono in condizioni di bisogno e sofferenza e di essere accoglienti verso gli altri con modi non condizionati dalle differenze di qualsiasi natura, sono valori e principi imprescindibili nell' azione amministrativa» ha concluso il primo cittadino.
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