Tu sei qui: Storia e StorieLa fragilità del costone di Amalfi in una relazione tecnica del 1977: «Grave pericolo per fenomeno generalizzato di litoclasi»
Inserito da (Maria Abate), venerdì 5 febbraio 2021 14:03:01
Il 7 maggio del 1980 l'ing. Giuseppe Amendola scriveva al sindaco di Amalfi Mariano Esposito in merito alla "situazione di pericolo esistente lungo il tratto della SS163, compreso fra le due gallerie", inviandogli una relazione che aveva prodotto nel 1977, in occasione dei lavori di costruzione della fogna. Infatti, quel giorno si era verificata l'"ennesima frana" in quel punto.
Lo stesso che il 2 febbraio 2021 ha franato spezzando la Costiera amalfitana in due. Quel costone roccioso, scriveva l'ingegnere, «costituisce la parte superficiale del sistema a calcare dolomitico caratteristico di tutta la zona [...] La superficie rivela un avanzato stato di infrollimento, che ha favorito l'insorgere di un fenomeno generalizzato di litoclasi di varia misura».
Già 44 anni fa, l'ingegnere aveva notato, dunque, fratture che - sottoposte all'azione degli agenti atmosferici e a «molteplici fattori di erosione meccanica» - rendevano fragile quella parte di roccia.
«La frana di crollo o disintegrazione che ne deriva - spiegava l'ingegnere - può manifestarsi improvvisamente e saltuariamente, determinando per tutta la zona condizioni di gravi pericolo. I frequenti distacchi di roccia, fra l'altro, hanno sottratto la base d'appoggio a diversi tratti del muro a valle della via Nunziatella, determinando così una ulteriore situazione di pericolo. Infine, non mi sembra inutile aggiungere che il costone sito all'esterno della galleria Matteo Camera, caricato dall'abitato del rione Vagliendola, ha subito, in passato, anche i danni derivanti dalle esplosioni per lo scavo della galleria. Proprio al di sotto del versante in esame, si svolge un intenso traffico e staziona un notevole numero di veicoli e di persone in condizioni di rischio permanente».
Una situazione quella descritta, che non lascia spazio a interpretazioni e da cui lo stesso ingegnere traeva conclusioni chiare: «L'erosione progressiva va ad interessare gli appoggi della via Nunziatella e delle abitazioni soprastanti al versante con un danno di cui non è difficile immaginare la portata. Quanto sopra chiarisce le scarse condizioni di sicurezza allo stato attuale o nel breve termine. Ma un pericolo ben più grave matura in prospettiva».
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