Tu sei qui: Storia e StorieGennaro Arma si racconta a "Positano Mare, Sole e Cultura": «Ho affrontato l’emergenza con la comunicazione trasparente»
Inserito da (Maria Abate), martedì 1 dicembre 2020 18:03:19
Ieri sera, all'interno della 28esima edizione della rassegna letteraria "Positano Mare, Sole e Cultura", Gennaro Arma, il comandante della "Diamond Princess", ha raccontato in anteprima nazionale il suo nuovo libro: "La lezione più importante" (Mondadori).
Il comandante, originario di Meta di Sorrento, da 21 anni è al servizio della compagnia di navigazione statunitense. Ultimo ad abbandonare la nave, è stato nominato ‘brave captain', per aver gestito in modo eccellente equipaggio e passeggeri della nave da crociera rimasta nelle acque del Giappone per quasi un mese nel febbraio 2020, a causa del contagio da Covid-19 di oltre settecento persone.
Il Sindaco di Positano, Giuseppe Guida, ha letto un brano del libro in cui anch'egli si rivede da Sindaco: «La divisa ti trasforma, sei un uomo e per settimane sei stato padre, marito, figlio, amico. La indossi e d'improvviso una camicia bianca, una cravatta, una giacca scura con delle mostrine dorate fanno di te anche un comandante. Quella divisa dissolve lo spazio di ogni tua debolezza, ti dona il potere di dirigere uomini e intanto ti spoglia del diritto di esitare».
Quindi, è intervenuto il direttore de "Il Mattino" Federico Monga: «Il Covid sarà sicuramente materiale di grandissime e bellissime storie. Ed è un po' ciò che fa questo libro, di cui mi ha colpito particolarmente l'aspetto più introspettivo dello stesso comandante, che racconta di doversi mostrare sicuro delle sue decisioni però allo stesso tempo vive dei dubbi e delle paure dovute a una situazione di emergenza che non era tra quelle previste. Chi avrebbe mai potuto immaginare che gli succedesse proprio questo? Quindi lui mette in dubbio sé stesso anche se non lo dà a vedere. Un bell'aspetto che emerge da questo libro, non raccontato dalle cronache. Una lezione che dimostra che avere troppe certezze per chi ricopre un ruolo di comando può invece indurre a cadere».
Dopo aver ringraziato gli organizzatori, Arma ha confermato le impressioni del giornalista: «È vero: il comandante è un professionista e deve essere pronto a qualsiasi difficoltà, ma questa nessuno se la sarebbe mai aspettata. Eppure siamo stati bravi ad adattarci e a dare il meglio come squadra, perché da solo non ce l'avrei potuta fare».
«L'annuncio dei 10 casi positivi è stato abbastanza duro, nonostante mi stessi preparando all'eventualità. Il quadro cambiava: non esistevano più membri dell'equipaggio che volevano divertirsi e l'equipaggio non era più lì per assolvere a questo compito. Ricordo anche che non erano ancora chiari i protocolli di sicurezza, perché era un virus nuovo. Ho avvertito paura, non lo nego. Ma non gli ho lasciato spazio, perché dovevo preoccuparmi di non gettare nel panico l'intera nave», ha raccontato.
«Non mi restava altro - ha spiegato - che la comunicazione: comunicavo con trasparenza e onestà, incoraggiavo e mi immedesimavo nell'equipaggio e nei passeggeri, cercavo di anticipare tutte le necessità per far sì che avessero tutti fiducia in me. Forse mi ha aiutato anche il fatto che di carattere sono socievole ed empatico, quando posso lasciare il ponte di comando in genere io mi sposto attraverso la nave per socializzare e accertarmi delle esigenze di tutti. Inoltre, il fatto che stessimo al 12esimo giorno di crociera, quasi alla fine, e avessero tutti imparato a conoscermi, può aver contribuito».
Un altro momento clou del libro è quello dell'abbandono della nave, quello ripreso da tutte le testate, e il comandante ne parla con emozione: «Ogni nave ha un'anima e diventa la tua alleata in determinati momenti e a volte ti mette in difficoltà per avere la conferma che tu possa essere il suo comandante. Quando la Diamond Princess è stata inaugurata io ero ufficiale, poi ci sono ritornato da comandante e vi sono molto affezionato. L'ultimo giorno è stato tutto mio e della nave, prima di scendere l'ho girata tutta e, quando toccava a me lasciarla, mi sono preso un po' di tempo per parlargli silenziosamente».
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