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Ieri, 25 dicembre, il sindaco di Furore Giovanni Milo ha emesso l'ordinanza n. 55/2020 che introduce ulteriori misure di prevenzione e contrasto alla diffusione del virus COVID-19.

Infatti, 8 cittadini sono risultati positivi al test antigenico. Quasi tutti farebbero parte del coro parrocchiale che il 17 dicembre scorso ha partecipato a un rito esequiale nella chiesa di San Giacomo. Tra questi la direttrice del coro, ma anche uno dei figli del defunto. Stando a quanto appreso, nel coro ci sarebbe stato anche il Primo cittadino. C'è sgomento tra la cittadinanza, esterrefatta per la leggerezza con cui si sarebbe tenuta la cerimonia funebre, con i membri del coro addirittura senza mascherina.

Ecco il perché della stretta, nell'attesa che arrivi l'esito di più di una ventina di tamponi.

In particolare, nel "paese dipinto", è stato disposto, con decorrenza immediata e fino al 6 gennaio 2021 il divieto di far visita a parenti ed amici se non per comprovate motivazioni di necessità ed urgenza.

Inoltre, la "zona rossa" è stata estesa anche ai giorni 28 29 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021, che nel resto d'Italia sono "arancioni", secondo le misure già previste per i giorni prefestivi e festivi del D. L. n 172 del 18.12.2020 ed ovvero quelle di cui all'art. 3 comma 4,del DPCM 3 dicembre 2020.

Ancora, è stata disposta la temporanea chiusura, per lo stesso periodo, al Culto delle Chiese insistenti sul territorio "salvo la celebrazione di cerimonie funebri da tenersi in forma strettamente privata limitatamente ai parenti stretti".

Infine, è stata revocata per l'effetto la propria ordinanza n. 54 del 21.12.2020 e, pertanto, il civico cimitero resta chiuso al pubblico.

Al momento, comunque, sono tredici i contagi accertati sul territorio.