Tu sei qui: MondoGaza, funzionari Ue e Usa contro Israele: "Rischio genocidio"
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 2 febbraio 2024 22:18:40
Se i disperati appelli di Guterres, segretario dell'Onu, del premier spagnolo Sanchez, degli stessi americani rivolti ad Israele per fermare il numero di vittime civili a Gaza dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre a Tel Aviv, non fossero sufficienti arriva un documento firmato da almeno 800 funzionari di Bruxelles e Washington che mettono nero su bianco il proprio dissenso nei confronti di Israele: "Ormai siamo complici".
È un moto perpetuo che dovrebbe smuovere le coscienze di chi decide, di chi può avere un peso specifico nel fermare il genocidio nella Striscia.
Oggi è arrivato un documento per certi versi che non ha precedenti e che vede centinaia di diplomatici e alti ufficiali allarmati per la stabilità geopolitica e, allo stesso tempo, indignati per ragioni morali e d'interesse nazionale.
Si tratta di un clamoroso "documento transatlantico" sottoscritto da oltre 800 funzionari pubblici americani ed europei in servizio attivo e indirizzato alle rispettive cancellerie per denunciare sia "le gravi violazioni del diritto internazionale" imputate alla risposta militare scatenata da Israele contro la Striscia di Gaza dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, sia la complicità attribuita all'Occidente nella realizzazione di "una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo", fino a potenziali scenari di "pulizia etnica o genocidio".
Seppur rimasti anonimi i firmatari, a certificare l'autenticità del testo sono media del calibro della Bbc, nel Regno Unito, e del New York Times, negli Usa, a cui l'appello è stato fatto filtrare in copia.
Secondo il Nyt, a promuoverlo sono 'civil servant' di notevole esperienza americani e di 11 Paesi d'Europa: Regno Unito, Germania, Francia, Belgio, Danimarca, Finlandia, Spagna, Svezia, Svizzera e anche Italia.
Un funzionario americano parla di come le loro istanze vengano volutamente ignorate per convenienze "politiche o ideologiche": "mentre la realtà è che noi non stiamo solo mancando di prevenire qualcosa, stiamo diventando attivamente complici".
Nel testo si accusa Israele di "non avere limiti" nelle sue operazioni militari a Gaza.
Operazioni che hanno già provocato "migliaia di morti civili evitabili" e che, tramite "il blocco deliberato degli aiuti", stanno lasciando la popolazione della Striscia di fronte allo spettro di "una lenta morte per fame".
Non solo: i firmatari evocano pure, a carico delle politiche dei rispettivi governi, "il rischio plausibile di contribuire", attraverso una sorta di favoreggiamento, "a gravi violazioni del diritto internazionale, del diritto di guerra e addirittura a pulizia etnica o genocidio".
Nel documento si punta il dito in primis sull'amministrazione di Joe Biden, ma non si risparmiano i governi alleati europei più allineati a Washington.
FONTE FOTO: pagina FB Benjamin Netanyahu e pagina FB Joe Biden
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