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Tu sei qui: GourmetReporter Gourmet elogia il "Glicine" dell'hotel Santa Caterina di Amalfi e il suo chef stellato Giuseppe Stanzione
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 7 ottobre 2020 15:18:26
Tra i 374 ristoranti stellati della Guida Michelin Italia 2020, giunta alla 65esima edizione, c'è anche il ristorante "Glicine" dell'hotel Santa Caterina di Amalfi, con la cucina dell'executive chef Giuseppe Stanzione che «sorprende per semplicità e sapore: pochi fronzoli, concretezza, giochi di acidità piacevoli al palato».
Proprio allo chef stellato è dedicato l'articolo di Reporter Gourmet pubblicato lo scorso 3 ottobre e intitolato: "Come prendere 1 stella Michelin curando centinaia di servizi al giorno in un hotel: il successo di Giuseppe Stanzione al Glicine del Santa Caterina di Amalfi".
Classe 1978, originario di Salerno, prima di arrivare ad Amalfi, Stanzione ha accumulato molteplici esperienze professionali in Italia e all'estero (California, Australia, Cina e Thailandia), due delle quali nello staff capitanato dallo chef Bruno Barbieri. Grazie al suo talento i ristoranti Casa del Nonno 13 di Mercato S. Severino e Le Trabe di Capaccio-Paestum sono stati insigniti, rispettivamente nel 2008 e nel 2013, della stella Michelin.
«Infine, dall'inizio del 2019 - si legge nell'articolo - giunge nella lussuosa struttura della famiglia Gambardella da oltre quattro generazioni, e colpisce subito La Rossa che lo premia. In posti come questo tutto funziona alla perfezione, sono minime le sbavature, si sta che è una meraviglia; spesso non ci si rende conto della mole di lavoro e organizzazione messa in piedi, soltanto per il comparto ristorazione».
«Le influenze dei viaggi di Stanzione - racconta "Reporter Gourmet" - si ritrovano nei suoi piatti, una cucina che racconta egregiamente il territorio ma che abbraccia spezie e ricordi lontani». E così, lo spaghetto tradizionale a base di pesce è rivisitato con il crudo, gli antipasti con tocchi esotici che regalano armonie inaspettate.
«Chef Stanzione è executive di tutto, anche dei 170 dipendenti», chiosa l'autore, Giovanni Angelucci.
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