Positano Notizie Costiera Amalfitana

Secondo la Procura di Salerno avrebbero utilizzato le generalità d'ignari cittadini per iscriverli al Partito Democratico per aumentare il numero delle tessere. Per questo motivo il sindaco di Minori, Andrea Reale ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini preliminari, insieme al segretario del circolo Pd di Minori dell'epoca e altre cinque persone.

L'ipotesi contestata dal sostituto procuratore Carlo Rinaldi è di sostituzione di persona in concorso. I fatti si sarebbero verificati nel 2017, mentre la notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari è datata 28 maggio 2021. Giuseppe Della Monica, avvocato del sindaco Andrea Reale, ha spiegato all'ANSA di aver già presentato una memoria difensiva al sostituto procuratore per chiedere l'archiviazione. Per la difesa, infatti, si tratta di "un'ipotesi insussistente". Il primo cittadino si è detto "tranquillo" e fiducioso "nell'operato della magistratura".

Per Reale si tratterebbe di "una denuncia dei soliti ormai noti che vogliono distruggere tutto quello che di buono si crea per incentivare una dialettica politica e dare peso politico alla nostra cittadina e alla Costa D'Amalfi". Il sindaco ha spiegato di essersi "adoperato in questi anni con tanti giovani e collaboratori nel coinvolgere tanti cittadini nel nostro circolo per ascoltare e trovare soluzioni alle tante istanze. Nessuno, dico nessuno è mai stato tesserato senza consenso, nessuno ha tratto vantaggio personale dal tesseramento e dalle attività del circolo ma soprattutto nessuno ha subito un danno dal nostro attivismo politico. Sono e siamo speranzosi nell'operato della magistratura sperando che faccia al più presto il suo corso".

Insomma, sembra all'improvviso che tutti lo abbiano dimenticato, soprattutto le testate locali che ben conoscono il sindaco Reale, alle cronache nazionali famoso per aver cacciato il gruppo di "Io Apro" lanciando sedie e tavolini dal lungomare di Minori, e noto per essere un primo cittadino a "tempo pieno" oltre che attivista e membro del Partito Democratico.

Non è un caso infatti che, grazie al suo essere vicino ai problemi dei cittadini, sia stato eletto, per la terza volta consecutiva, Sindaco di Minori.

Chi ha osservato l'andamento del voto alle primarie del PD a Minori, ricorderà sicuramente come il il sindaco Reale abbia avuto la capacità di orientare il voto dei suoi iscritti, disposti a pagare 2 euro per esprimere la loro preferenza, passando da Bersani a Renzi senza troppi indugi. I più attenti ricorderanno anche gli articoli sensazionalistici con cui, da un parte, si gridava al miracolo per l'aumento delle tessere del Partito democratico, anche in Costiera Amalfitana (leggi qui l'articolo de Il Vescovado), e dall'altra si puntava il dito contro l'ordine di scuderia arrivato dai vertici regionali (leggi qui l'articolo de Il Fatto Quotidiano), ammiccando ad una indagine nella sede romana dove si parlava di tesserificio on line, proprio nello stesso periodo. La tecnica era sempre la stessa: uno pagava, ma le tessere erano per 100,400, 500 persone. Segnalazioni arrivarono dai comuni di Torre del Greco, Pompei, nei quartieri napoletani di Pendino e Pianura fino ad arrivare a Bagnoli.

E' chiaro anche a chi non mastica politica che si stia provando ad utilizzare il grande consenso del sindaco Andrea Reale, riscosso per la verità anche all'esterno della piccola Minori, come arma per abbattere un nemico troppo ostico da affrontare durante le tornate elettorali. Così facendo però il rischio è di ottenere l'effetto diametralmente opposto a quello desiderato.

Ovviamente non entriamo nel merito del capo di imputazione, la magistratura può e deve accertare la verità dei fatti, ma ci chiedevamo se la grande sovraesposizione mediatica ottenuta da Reale grazie al rilancio compulsivo ossessivo dei media, da quelli locali fino all'ANSA, non sia il trampolino per qualcosa di più grande. D'altronde c'era qualcuno che in altri tempi, quelli di "Mani Pulite" e degli scandali italiani del Partito Socialista, asseriva che "senza due o tre avvisi di garanzia nemmeno ci si poteva definire politico."