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«In una fase così delicata è fondamentale per l'Italia riuscire a mantenere rapporti solidi anche con gli altri Paesi europei e con la comunità internazionale. È fondamentale soprattutto per salvaguardare le nostre imprese e le nostre pmi, che rappresentano l'ossatura commerciale del Paese», esordisce così in un post su Facebook il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio.

In questi giorni, infatti, l'Europa e il mondo guardano all'Italia con sospetto. In Romania vige la quarantena obbligatoria per chi arriva dall'area lombardo-veneta, in Francia si raccomanda l'autoisolamento a chi rientra da Lombardia e Veneto, in Gran Bretagna si impone la quarantena a chiunque arrivi dal Nord Italia, in Spagna il ministero della Sanità ha sconsigliato i viaggi non strettamente necessari in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. E ancora, le Mauritius e le Seychelles hanno chiuso i confini ai cittadini italiani che provengono da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Il Kuwait ha sospeso tutti i voli da e per l'Italia, la Corea del Sud e la Thailandia. L'Iraq e la Giordania hanno vietato l'accesso ai cittadini italiani e a chiunque arrivi dal nostro Paese. E nei paesi in cui non sono state prese tali misure restrittive, gli italiani vengono comunque guardati con sospetto.

Nel frattempo, uno studio condotto da un'equipe di ricercatori dell'Imperial College di Londra, infatti, sottolinea come i due terzi dei casi di infezioni da coronavirus a livello globale possano essere stati non diagnosticati. In parole povere, chi ha contratto il Covid-19 potrebbe aver sviluppato la patologia e averla superata senza mai essere a conoscenza del suo stato di contagio. Insomma, paure, da parte degli stati esteri ingiustificate.

«Siamo al lavoro con missioni mirate in altri Stati e campagne di corretta informazione, per far togliere dalle mete italiane sconsigliate una serie di Regioni e Comuni che non c'entrano nulla. Ieri al Consiglio dei ministri ho portato un piano specifico che punta ad informare correttamente tutti gli Stati esteri sul reale andamento delle cose in Italia. Il compito del ministero degli Esteri è anche questo. Abbiamo messo in sicurezza tutti i nostri connazionali che erano all'estero, ora dobbiamo pensare ad arginare la diffusione all'estero di notizie imprecise o addirittura false che si stanno propagando in questi giorni», ha detto Di Maio.

E poi: «Per portare avanti questo percorso di trasparenza nei confronti degli altri Stati, come anticipato nei giorni scorsi, è già stato inviato alle nostre ambasciate nel mondo il primo report con tutti i dati precisi sul coronavirus: numeri, focolai, aree geografiche coinvolte. Questi report saranno aggiornati a cadenza giornaliera».

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