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Lo scalo di Salerno-Costa d’Amalfi si candida a diventare una delle principali leve di sviluppo economico, turistico e infrastrutturale dell’intera provincia. È quanto emerge da uno studio realizzato da Nomisma, con il supporto tecnico della Camera di Commercio di Salerno e la promozione di Banca Campania Centro e della Fondazione Cassa Rurale Battipaglia.

I risultati dell’analisi sono stati presentati durante un incontro pubblico alla Stazione Marittima di Salerno, che ha visto la partecipazione di oltre 100 operatori del settore.

Dalla riapertura dell’aeroporto, avvenuta nel luglio 2024, sono transitati quasi 180.000 passeggeri, oltre la metà dei quali provenienti dall’estero. Le prospettive sono ambiziose: il Piano Industriale prevede una crescita progressiva fino a 3,5 milioni di passeggeri entro il 2030 e 5,5 milioni entro il 2043, con una rete di oltre 20 destinazioni italiane ed europee servite da compagnie come British Airways, EasyJet, Ryanair, Volotea, Vueling e WizzAir.

Il bacino d’utenza potenziale supera i 5,3 milioni di residenti raggiungibili in meno di 90 minuti. Per questo, lo studio sottolinea l’importanza di rafforzare l’intermodalità ferroviaria, stradale e portuale, rendendo l’infrastruttura pienamente integrata nel sistema dei trasporti.

Ma l’aeroporto non è solo una porta d’accesso. È, secondo i promotori dello studio, un volano per investimenti, innovazione, occupazione e coesione territoriale.

In questo contesto si inserisce il dibattito sulla possibile modifica della denominazione dello scalo: le segreterie provinciali di Filt-Cgil e Fit-Cisl hanno rilanciato la proposta di aggiungere la dicitura "Cilento" al nome ufficiale dell’aeroporto. Un’idea non nuova, avanzata già nel novembre 2024 dal sindaco di Futani, Dario Trivelli, e successivamente sostenuta dai sottosegretari al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante e Antonio Iannone, lo scorso aprile.

A tornare sull’argomento, il 23 aprile, sono stati Gerardo Arpino (Filt-Cgil) e Diego Corace (Fit-Cisl):

"Una modifica solo in apparenza simbolica - dichiarano – ma che avrebbe un impatto significativo dal punto di vista comunicativo e turistico. Il Cilento merita di essere valorizzato come parte integrante dell’offerta territoriale, e l’inserimento nel nome dell’aeroporto rappresenterebbe un primo passo concreto".

I sindacati sottolineano anche l’urgenza di migliorare i collegamenti con le aree interne del Cilento, per trasformare lo scalo in un’infrastruttura davvero funzionale ai bisogni di residenti e visitatori. Un sistema di trasporti efficiente potrebbe favorire l’occupazione locale, allungare la stagione turistica e creare nuove opportunità per le imprese del territorio.

"L’aeroporto – concludono Arpino e Corace – è il simbolo di una provincia che guarda al futuro. Ora tocca a noi cogliere questa occasione con visione, concretezza e determinazione".