Tu sei qui: CronacaNotti di eccessi in Costiera Amalfitana, da Ravello a Positano si moltiplicano gli episodi di malcostume
Inserito da (admin), lunedì 24 giugno 2019 08:37:06
Persone ubriache che si denudano in Piazza Vescovado a Ravello, un gruppo di uomini che aggredisce un ragazzo solo in spiaggia a Positano. Sono questi episodi più recenti che vanno ad aggiungersi a quelli meno gravi con cui, ogni notte, residenti e turisti devono confrontarsi in Costiera Amalfitana.
C'è chi invoca, come il consigliere comunale di Ravello Nicola Amato, l'utilizzo della vigilanza privata per arginare questa escalation di malcostume che sfocia a volte anche in atti di inaudita e incomprensibile violenza.
"Sabato-notte domenica mattina: 2.50 del mattino un gozzo mi si avvicina e mi chiede vogliamo stare un paio d'ore per berci una cosa... omissis .... 'Non ho nessuna intenzione di fare mattino, massimo alle 5 meno cinque dovete stare qui, ok è chiaro?' Grazie dice lui dandomi la mano dice: 'la parola è parola io alle 5 meno 5 minuti sono qui'. Ok ciao, divertitevi e non bevete troppo perché altrimenti non vi riaccompagno. 2 ore di attesa, guardo l'orologio 4,56 e penso 'che cretino che sono, mi vado a fidare della parola di un giovincello che va' a divertirsi e io sto qui come un fesso ad aspettare, va be' penso tra me e me', questa è l'ultima volta' , nel frattempo seguo con lo sguardo un ubriaco che si trascina sbraita e rotola ogni 5 metri, piu' si avvicina e più riconosco la sagoma, è lui, penso e sta' tutto combinato, che palle sempre le stesse storie, arriva urlando 'andiamo andiamo subito sulla barca mi hanno menato', mi giro lo guardo in faccia e ha il viso tumefatto: è stato preso a sedie in faccia. Gli chiedo chi è stato? chi è stato? ma lui in preda al panico continuava a dire di allontanarci subito dal molo, ma io non potevo lasciarlo guidare (la sua barca) in quelle condizioni, le ferite non sanguinavano più, però aveva bisogno assolutamente di andare subito al pronto soccorso. Nel frattempo arrivano 3 suoi amici li prendo subito e li accompagno finalmente sulla loro barca, gli dico di nuovo dovete portarlo al pronto soccorso mi raccomando."
Questo post (da noi parzialmente censurato, ndr), pubblicato sui social network, con a corredo l'immagine di una camicia insanguinata, ha scatenato una lunga serie di discussioni, sia su bacheche private che su gruppi pubblici, portando alla luce un altro episodio di presunta violenza dove addirittura, durante la notte di giovedì scorso, un imprenditore positanese sarebbe stato minacciato con una pistola.
Ancora massimo riserbo sulle indagini in corso: i Carabinieri di Positano hanno convocato i testimoni delle diverse vicende e stanno indagando a 360 gradi, utilizzando anche le immagini di sorveglianza, pubbliche e private, presenti sul territorio.
Dalle prime ricostruzioni, basate sul racconto dei testimoni oculari, sembrerebbe che l'imprenditore positanese, intervenuto per sedare una lite invitando alla distensione, sia stato minacciato solo verbalmente con frasi del tipo "ti sparo", senza che di fatto nessuno abbia estratto un'arma da fuoco.
Seppur di gravità decisamente inferiore, resta la violenza, spesso gratuita e insensata, messa in pratica da queste persone (provenienti dalle zone confinanti con la Costiera Amalfitana e probabilmente ispirate a Gomorra) che di fatto danneggiano l'immagine e la vivibilità della Divina.
Delegare il controllo del territorio ad agenzie private di sicurezza non ci sembra la soluzione migliore. A nostro avviso va potenziato il sistema di videosorveglianza nelle aree pubbliche con l'impiego di forze dell'ordine, magari anche in borghese, al fine di tutelare e preservare il buon nome di Ravello, Positano e dell'intera Costa d'Amalfi.
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