Tu sei qui: CronacaMorti bianche, Nordio: "No a introduzione reato di omicidio sul lavoro"
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 21 febbraio 2024 21:46:20
di Norman di Lieto
Neppure una settimana fa il crollo nel cantiere Esselunga a Firenze, oggi in mattinata a Nardò in provincia di Lecce, l'incidente mortale in cui ha perso la vita un collaudatore di 36 anni e, ancora, oggi, nel palermitano, il crollo di un muro è costato la vita ad un operaio di 49 anni.
Una mattanza continua.
Il governo vara una stretta sul lavoro nero e sugli appalti irregolari, fino allo stop dai bandi predisponendo un piano per rafforzare salute e sicurezza sul lavoro: più sanzioni, anche penali, più ispettori e controlli, formazione e qualificazione delle imprese.
Lunedì 26 febbraio, il governo vedrà i sindacati ed imprese, convocate a Palazzo Chigi a partire dalle 8.30. Mentre Cgil e Uil scioperano e la Cisl si mobilita.
Si prova ad usare il 'pugno di ferro': interdizione dagli appalti da due a cinque anni in caso di gravi violazioni o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza.
Mentre per le imprese irregolari si introduce anche lo stop ai benefici fiscali e contributivi.
Quello che si auspicava, invece, ovvero l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro non c'è: è "contrario" il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che a tal proposito richiama l'esperienza dell'omicidio stradale, che "ha aumentato a dismisura la pena" e gli incidenti "non sono diminuiti ma aumentati".
Per questo, chiosa:
"Non ci sarebbe un effetto deterrente".
Si ragiona invece su una norma di coordinamento delle procure della Repubblica sulle attività di indagini.
Un tema rilanciato dai sindacati in piazza: i leader di Cgil e Uil, nella giornata dello sciopero di due ore proclamato insieme agli edili e ai metalmeccanici per dire "Mai più morti sul lavoro", manifestano proprio a Firenze nella zona del cantiere della tragedia chiedendo al governo di aprire "una trattativa seria, di chiacchiere ne ho già sentite troppe", attacca Maurizio Landini, "non sia il solito film dove ci tengono mezz'ora a palazzo Chigi per poi fare quello che vogliono".
Aspetto che evidenzia anche Pierpaolo Bombardieri:
"Vorremmo dare il nostro contributo e avere testi scritti. Se il governo pensa di informarci su quello che ha già deciso siamo sulla strada sbagliata". Pronti ad andare avanti "se lunedì non parte una strada nuova, fino ad arrivare a manifestare a Roma", avverte Landini.
Nel mirino gli appalti al massimo ribasso e i subappalti a cascata.
Si punta anche ad aumentare i controlli con i dati che confermano un quadro critico: nel 2023 nelle ispezioni in edilizia il livello di irregolarità è risultato pari al 76% e superiore all'85% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati al Superbonus 110%, come riferisce Calderone al Cdm.
La ministra fa il punto anche sugli ispettori - 3.198 dell'Ispettorato nazionale del lavoro, a cui si aggiunge il personale ispettivo del Nucleo carabinieri, dell'Inps e dell'Inail - e assicura che quest'anno sarà possibile fare il 40% in più di controlli rispetto al 2023.
E che saranno sbloccate le assunzioni per incrementare di 500 unità il contingente dell'Inl (Ispettorato nazionale del Lavoro):
Su quanto dichiarato da Nordio è intervenuto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, contrariato dalla posizione del Guardasigilli:
Mi pare una risposta a caldo, partire con un no non mi sembra un grande gesto di disponibilità al confronto. Se il ministro Nordio propone altre soluzioni parliamone e non abbiamo bisogno né di spot né di passerelle".
Intanto, Alberto Rizzo, capo di gabinetto del ministro della Giustizia Carlo Nordio, si è dimesso.
Rizzo, al ministero fin dall'inizio del mandato del Guardasigilli nel 2022, ha formalizzato oggi la rinuncia al suo incarico e depositato al Consiglio superiore della magistratura la richiesta di rientro in ruolo.
Come detto, anche oggi, si registrano altri morti sul lavoro, dopo Nardò in provincia di Lecce, nel pomeriggio un altro morto sul lavoro, questa volta a a Campofelice di Roccella, nel palermitano.
Il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo ha ricordato Mario Cirincione, l'operaio di 49 anni, morto oggi in un cantiere travolto dal crollo di un muro.
La vittima era iscritto alla Fillea Cgil, un militante che frequentava abitualmente le sedi sindacali e con il quale la Fillea aveva un rapporto stretto:
"Una tragedia dietro l'altra, ormai è un continuo, oggi è una giornata che rattrista tutti. Neanche il tempo di portare a termine un'azione di sciopero per rivendicare più sicurezza e denunciare quanto accade ogni giorno nei cantieri edili. E già piangiamo un nuovo morto.
Siamo senza parole: esprimiamo innanzitutto il nostro dolore e la nostra vicinanza alla famiglia.
Di nuovo una tragedia in un cantiere privato, dove si stava intervenendo nella fase della messa in sicurezza del muro di recinzione di una villa in ristrutturazione, tra Campofelice e Lascari.
Il muro è crollato e l'operaio è rimasto travolto. Adesso bisognerà capire se erano stati presi i dovuti accorgimenti e fatti i rodaggi necessari per capire in che condizioni si trovava il muro.
Ci si interroga sulle misure di sicurezza adottate. Tutte domande che ci facciamo e vorremmo una riposta per capire la dinamica di questo tragico infortunio. Di sicuro l'operaio non ha avuto scampo.
Oggi abbiamo scioperato e la dimostrazione che la protesta era necessaria è esattamente quello che si è verificato oggi, la morte di un altro operaio nei cantieri palermitani, che lascia sgomenti e che impone a tutti di intervenire senza se e senza ma - aggiunge Ceraulo - E' anche difficile da dire, ma per noi vale lo stesso principio, sia che si tratti di un morto, di due o di cinque:
la reazione non può che essere la stessa. Chiederemo con forza il tavolo di monitaraggio. A questo punto andremo dal prefetto perché diventa fondamentale il tavolo su salute e sicurezza nei cantieri edili''.
FONTE FOTO: pagina FB Bombardieri, segretario generale UIL (entrambe)
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