Tu sei qui: Cronaca“Ammmène preghiere in napoletano” il nuovo libro di Sigismondo Nastri
Inserito da (admin), sabato 16 febbraio 2019 11:58:15
Figura amabile di signore di altri tempi, un gentiluomo autentico, giornalista noto, Sigismondo Nastri, nato nel 1935, è autore di diverse raccolte di poesie e scritti vari. Il poeta con questo "Amménne" torna a essere quello che era una volta l'interprete della coscienza del popolo, lo sprona - in quest'epoca di disorientamento - per far prevalere i valori positivi della fede, per riaccendere quelle "luci" che ancora spesso sono spente per pigrizia.
Con queste traduzioni di preghiere in dialetto, intenzionalmente in dialetto, in un mondo che nell'inseguire la globalizzazione pare voler annullare le differenze linguistiche, l'autore con coraggio e controcorrente in questo spazio di tempo, sembra, al di là dei testi di fede, voler ricordarci della necessità di mantenere un " fil rouge " con gli anziani, e che il confronto con la globalizzazione si può vincere solo rafforzando la propria identità.
Il libro comunque è composto di cinque capitoli così distribuiti: 1) preghiere di ogni giorno, 2) preghiere di San Francesco d'Assisi, 3) preghiere di Papa Francesco, 4) preghiere dei Santi protettori, 5) preghiere di Santa Teresa di Calcutta; con una brillante e pregevole prefazione del dott. Andrea Manzi, insieme a un'accurata e fantasiosa grafica. Un libro non solo interessante da leggere o per pregare ma bello anche da guardare.
A me non credente leggere le preghiere in dialetto è stato emozionante e suscitato curiosità nello scoprire di non comprendere appieno i testi. Proteggere e coltivare il "dialetto" napoletano è comunque un'operazione rara e preziosa.
Ha scelto così la lingua napoletana Sigismondo per esprimere i suoi pensieri più profondi, non su sé stesso ma verso gli altri, che riguardano il presente e il mondo che lo circonda. Ciò si nota molto bene nell'introduzione quando l'autore afferma di dedicare il libro alla moglie e ai suoi figli, cogliendo nel sottofondo delle righe il saldo e soave sentimento che lo lega alla moglie e ai figli. Le intense e delicate preghiere tradotte in napoletano, sembrano nascere da un dialogo tra l'Autore e il Signore. Dopo aver per anni negli scritti privilegiato prevalentemente temi come l'impegno sociale e civile, l'amore, ora con questo suo impegno cristiano Sigismondo allarga il suo orizzonte d'osservazione e si colloca tra le voci più schiette della tradizione dialettale napoletana.
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