Tu sei qui: Territorio e AmbienteSi apre stagione venatoria, l'Enpa chiede al governo una "stretta"
Inserito da (Maria Abate), lunedì 16 settembre 2019 11:23:20
Si apre oggi in tutta Italia la stagione venatoria 2019/2020 e l'Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) chiede al governo una "stretta".
«Cinque mesi di spari che causeranno milioni di vittime tra le specie selvatiche; inoltre solo lo scorso anno - denuncia - gli spari hanno causato 80 vittime, tra morti e feriti». Per questo, l'associazione chiede un forte intervento del governo per garantire una «tutela effettiva a tutti coloro i quali risiedono nelle zone di caccia».
L'Enpa chiede inoltre di stabilire limiti di età alla detenzione di armi e di condurre verifiche annuali sull'idoneità psico-fisica dei cacciatori (mentre oggi la normativa prevede che tali verifiche siano fatte ogni cinque anni).
Ecco 10 valide ragioni per dire no una volta per tutte alla caccia secondo l'Enpa:
1) Perché, oggi più che mai, è eticamente inaccettabile uccidere per divertimento;
2) Perché la società italiana ha maturato, da anni, una cultura nuova, di rispetto per gli animali: il 78,8% degli italiani (+4% sul 2014, secondo Eurispes) è contrario all'attività venatoria;
3) Perché la crisi ambientale è fortissima, gli habitat devastati, il consumo di suolo senza freni e senza una legge, come in altri Paesi europei. Lo sconvolgimento del clima ha pesanti conseguenze sulla fauna. Ci vuole del coraggio ad ammazzare per gioco animali provati o stremati da una stagione caldissima e dalla siccità;
4) Perché il declino di tante specie è grave ed in Italia, un tempo "giardino d'Europa", si spara a ben 19 specie di avifauna in stato di conservazione sfavorevole (spec 2 e spec 3);
5) Perché molte regioni, a 20 anni da quella che doveva essere la messa a regime della legge nazionale sulla tutela della fauna e la regolamentazione della caccia, n 157/92, non hanno provveduto ad emanare i Piani Faunistico Venatori Regionali, senza i quali l'attività venatoria è illegittima;
6) Perché molte regioni hanno emanato calendari venatori prevedendo la caccia nella fase di migrazione prenuziale, di riproduzione e dipendenza dei piccoli dai genitori, in violazione della direttiva europea 147/2009 ("Uccelli");
7) Perché la caccia comporta un devastante disturbo biologico su tutte le specie, anche quelle che non sono oggetto di spari, in quanto sconvolge i normali ritmi di vita, compresa la possibilità di ricerca del cibo;
8) Perché la caccia continua ad avvelenare l'ambiente con il piombo delle cartucce. Viola, inoltre, il diritto dei cittadini alla proprietà privata grazie al mostro giuridico rappresentato dall'art.842 del Codice Civile, che permette l'ingresso dei cacciatori nei fondi privati;
9) Perché nella stagione venatoria la caccia ha causato la morte o il ferimento di centinaia di persone (dati Associazione Vittime della Caccia), colpite da armi di portata devastante, come quelle impiegate nella caccia al cinghiale: un problema di sicurezza per la pubblica incolumità.
10) Perché i cacciatori, la cui età media è ormai elevatissima, hanno una crescente probabilità di causare "incidenti" venatori, oltreché di restarne vittima.
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