Tu sei qui: Territorio e Ambiente«Galleria Maiori-Minori ignora dissesto idrogeologico», dal consigliere Mormile una lettera alla Commissione Europea
Inserito da (Maria Abate), giovedì 23 luglio 2020 12:35:32
Non si arrendono i detrattori della galleria che dovrebbe collegare i centri abitati di Maiori e Minori, con il dibattito che ormai ha raggiunto ormai le maggiori sedi istituzionali.
Dopo l'interrogazione presentata dall'onorevole Gigi Casciello, parlamentare di Forza Italia ai ministri Sergio Costa (Ambiente), Paola De Micheli (Infrastrutture e trasporti) e Dario Franceschini (Beni culturali e turismo), il capogruppo di minoranza del gruppo "Minori Unita" Fulvio Mormile ha indirizzato una missiva alla Commissione Europea, ma anche al Ministero dell' Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministero per i Beni Culturali e delle attività Culturali, al Ministero delle infrastrutture e Trasporti, alla Regione Campania e all'Anas Spa, per «verificare ed eventualmente sospendere l'iter per la costruzione della Variante tra Maiori e Minori alla SS 163».
Per Mormile l'opera che ad oggi si trova nella fase dello studio di fattibilità «altererà e danneggerà in maniera irreversibile le due cittadine». Tra le problematiche che una galleria del genere porterebbe, l'esponente di Minori Unita annovera il rischio idrogeologico, la riduzione del lungomare di Minori, ma anche l'incolonnamento del traffico con conseguente aggravio di smog nei centri urbani.
«I comuni di Maiori e Minori - spiega Mormile nella lettera - ad oggi hanno avviato le procedure per modificare il Put, approvato con la legge n. 35 dalla Regionale Campania, il 27 Giugno 1987, denominata: Piano Urbanistico Territoriale dell'Area Sorrentino-Amalfitana, che nella sua parte specifica della Viabilità fa varie previsioni dei piani viari, dividendoli in due tipologie: verticali (funivie) ed orizzontali, riconoscendo a questo territorio una valenza paesaggistico-ambientale inestimabile, ragione per cui, i punti di forza erano individuati dalla limitazione del traffico e l'ausilio, già in quei tempi, di vettori alternativi , quali mezzi meccanici, elettrici, che potessero collegare le colline al litorale».
«Nessun accenno veniva fatto alla necessità di eseguire un traforo tra i due comuni», puntualizza il consigliere, che menziona anche il progetto dell'urbanista salernitano Ernesto Ricciardi, approvato dal ministero ma mai realizzato, che prevedeva «un allargamento della carreggiata nella prossimità del castello Mezzacapo, che avrebbe risolto radicalmente il problema del restringimento della carreggiata in quel tratto».
«Dalla relazione introduttiva dell'Anas - spiega Mormile -, soggetto a cui è stata affidata la realizzazione da parte di Acamir, al capitolo 2.3.1.2, si legge che nel 2042 ci sarà un traffico veicolare del 40% in più rispetto ad oggi e che il nuovo tracciato darà un vantaggio in termini di riduzione dei tempi di percorrenza di 38 secondi. L'opera da cantierare, secondo il computo metrico allegato al preliminare, costerebbe € 19'880.560.44. Tuttavia, il messaggio più forte che passa è quello che stiamo attrezzando le nostre città ad essere attraversate da un maggior flusso veicolare, senza avere alcuna attenzione all'ambiente, né al dissesto idrogeologico».
«Questo concetto - afferma il consigliere - viene rafforzato anche dalla scellerata decisione, da parte della Regione Campania e del comune di Minori, di distrarre il finanziamento di 12 milioni ed 800 per la realizzazione della funivia per Ravello, opera anch'essa inclusa nel programma, conforme alla legge paesaggistica n 35 del 1987, per spostarli sulla galleria, della quale, ad oggi, non è dato sapere il costo esatto, che sembra lievitare di giorno in giorno. All'atto della firma del protocollo di intesa tra regione e comuni, il 02.08.2017, l'importo era pari ad € 8.9 milioni, e stando agli atti, quella cifra sarebbe arrivata a 20 milioni di euro, più del doppio, in poco più di 6 mesi».
Per far spazio alla galleria, fa notare Mormile, sarebbero stati fatti sparire dal programma Acamir tutti gli altri interventi previsti nel resto della Costiera amalfitana: la Bretella stradale di Amalfi; la Variante alla SS 163 all'interno del Comune di Positano, in località Chiesa Nuova; la Variante alla SS 163 all'interno del Comune di Praiano, in località Vettica Maggiore; la circumvallazione del centro storico del Comune di Scala; il Marciapiede a sbalzo, esterno alla SS 163, tra Amalfi e Castiglione di Ravello; il collegamento pedonale meccanizzato della località Portella, nel Comune di Furore, con la SS 163, oltre che la Funivia tra Sant'Agata sui due Golfi e Sorrento, la Funivia Minori-Torello- Ravello, la Funivia Agerola-Pogerola-Amalfi, la Funivia Angri-Tramonti-Maiori.
Il traforo Maiori-Minori, per il consigliere di minoranza, «andrebbe senza dubbio ad intersecare la Grotta dell'Annunziata, che fu sottoposta a vincolo dal Ministero dei beni Culturali il 09.01.1990, composta da due ambienti di notevoli dimensioni: sul lato destro si trovano dei ruderi di una chiesa medievale eretta probabilmente nel XIV secolo e dove si conserva intatto un affresco raffigurante una scena di devozione (raffigurato da vari pittori nel 1800), mentre nell'ambiente interno, di eccezionale singolarità geologica per la presenza di stalattiti a cui si aggiunge un microclima caratterizzato da umidità costante, troviamo una sala imponente, coperta da una volta alta 30 metri, su uno specchio di acqua dolce con molti cunicoli sul fondo non ancora osservati. Orbene, il traforo comprometterebbe, questo delicatissimo microcosmo in maniera irreversibile».
Per non parlare dei crolli avvenuti in zona: «Da un punto di vista geologico è opportuno ricordare che, proprio nella zona di interesse dell'intervento, moltissimi sono stati gli episodi di frana nel tempo, solo negli untimi anni (proprio quest' inverno, immediatamente sotto al Castello Mezzacapo, dal versante Maiori a pochi giorni di distanza venne giù un intero costone). Tre anni fa, all'ingresso della Grotta dell'Annunziata, vi fu un distacco di roccia che schiacciò diverse macchine in sosta».
«Va comunque specificato che al disopra della ipotetica galleria sussiste l'abitato di Torre Mezzacapo, frazione del comune di Minori, interamente sviluppato su spuntoni dello stesso callo roccioso», puntualizza Mormile.
«Per quanto concerne i raccordi in ingresso ed in uscita dal tunnel - chiosa il consigliere - va fatto notare che lo sbocco nel comune di Minori costringe ad alterare completamente il setto stradale compromettendo, in maniera irrecuperabile, il suo già piccolo lungomare, che verrebbe di fatto quasi dimezzato, dando origine ad un relitto stradale sul lato a monte, anch'esso estremamente disagiato, avendo di fronte non più lo spettacolo del mare, bensì una rampa in cemento armato da fare invidia ai peggiori muri mai eretti».
Per Mormile, insomma, l'intera Costiera va ripensata con un mobilità alternativa ecosostenibile.
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