Tu sei qui: Territorio e AmbienteAlluvione Emilia Romagna, domani nuova allerta rossa
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 20 maggio 2023 20:08:55
Campi e paesi allagati, borghi isolati, strade distrutte, un territorio da ripensare. I danni sono per "alcuni miliardi", dicono gli amministratori in queste ore, quando ancora l'emergenza non è passata e il conto è effettivamente complesso da fare.
Almeno 620 milioni è il costo delle infrastrutture dell'Emilia-Romagna, tra rete stradale sgretolata dalle frane in Appennino e ferrovie interrotte, ha detto oggi la Regione. Circa 50mila posti di lavoro, ha stimato Coldiretti, sono a rischio nelle campagne sommerse tra agricoltori e lavoratori dipendenti nelle industrie e nelle cooperative di lavorazione e trasformazione.
A rischio è un territorio "che è un asset di export eccezionale per il Paese, da 10 miliardi all'anno: ci sono filiere strategiche, quella dell'ortofrutta, il vino, i surgelati", ha sottolineato l'assessore regionale all'Economia Vincenzo Colla.
E poi le aziende, costrette in alcuni casi, come ieri la Marcegaglia di Ravenna, a sospendere la produzione. In altri gli imprenditori non sono ancora riusciti ad accedere agli stabilimenti, per rendersi conto di cosa è stato salvato e cosa no. E poi il turismo, con le disdette che sono già iniziate ad arrivare anche se la zona costiera, gli alberghi e le spiagge, sono stati relativamente risparmiati e si sta pensando a una campagna di comunicazione con Enit e ministero.
E c'è tutto il fronte dei beni culturali, con smottamenti e frane che hanno rovinato giardini storici e palazzi, infiltrazioni in un luogo come la Biblioteca malatestiana di Cesena e l'acqua arrivata a minacciare le ceramiche di Faenza e Casa Fellini a Gambettola.
Poi ci sono i Comuni, grandi e piccoli, che dovranno essere inseriti nel decreto fiscale.
Con l'intera provincia in ginocchio, ora la parola d'ordine è salvare Ravenna, il centro storico con i suoi tesori dell'arte, dall'ondata di piena e fango. Oltre il 16% del territorio comunale - che non è poco considerando che Ravenna è il secondo comune più esteso d'Italia, dopo Roma - è stato evacuato e si contano almeno 27 mila sfollati.
"Sarebbe stato il disastro. Se il torrente fuoriesce in questo punto ci ritroviamo l'acqua praticamente dentro la città", raccontano gli addetti ai lavori. Dal fiume, il cuore storico di Ravenna dista circa un chilometro e mezzo. A ricordare che "Ravenna lotta contro le acque da qualche migliaio di anni", è stato anche il sindaco Michele de Pascale, sottolineando che "quella di ieri è stata una delle giornate più brutte, dove c'è stato il serissimo rischio che la quasi totalità del territorio comunale potesse finire sommerso".
E non c'è pace per il territorio se - proprio oggi - secondo quanto riferito dalla Prefettura di Ravenna, l'elicottero caduto a Belricetto, nel Ravennate, è un velivolo privato che volava basso per conto di Enel per il controllo delle linee elettriche in località Ca di Lugo.
Le quattro persone a bordo sono state portate una all'ospedale Maggiore di Bologna, due al Bufalini di Cesena con eliambulanza del 118 e l'ultima, la meno grave, a Ravenna in ambulanza. I quattro hanno riportato vari traumi, ma sono tutti coscienti.
Paura anche per Forlì: "Stiamo facendo fronte, nel miglior modo possibile, a quella che gli esperti stanno indicando come la più grave ed estesa alluvione, mai accaduta nella storia d'Italia". Lo ha detto il sindaco della cittadina romagnola, Gian Luca Zattini.
"Il nostro primo compito è stato quello di salvare le vite delle persone in grave pericolo, ora stiamo affrontando l'immane compito di ripulire, eliminare l'acqua, smassare tonnellate di detriti. Sono al lavoro, massacrante, migliaia di persone, Mi trovo accanto a centinaia di persone che da giorni dormono un'ora se possono, non si lavano, mangiano quello che trovano, ma non arretrano di un passo. Ringrazio tutti".
Il sindaco ha poi avuto una menzione particolare per i tanti giovani che si prodigano ovunque:
"I nostri studenti universitari fuori sede sono diventati tutti cittadini forlivesi". Ai cittadini il sindaco ha rivolto un appello.
"Oltre che coraggiosi siate pazienti. Non possiamo fare tutto subito. Dobbiamo darci delle priorità per agire il più rapidamente possibile". Citati dal sindaco due gravi problematiche. "Ridare l'energia elettrica è cosa assai complessa, la gran parte degli impianti sono irrimediabilmente danneggiati. Vi sono poi centinaia di vetture, ormai dei rottami, da spostare con mezzi pesanti, ma sono così tante che non abbiamo ancora uno spazio adeguato dove accumularle".
Intanto anche Rfi, comunica come, alla luce dell'alluvione che ha colpito l'Emilia-Romagna resta sospesa la circolazione ferroviaria sulla direttrice Adriatica tra Faenza e Rimini mentre "i lavori per il completo ripristino nell'intera tratta Bologna-Rimini richiederanno tempi ancora difficili da quantificare a causa sia della gravità dei danni alle infrastrutture, sia delle difficoltà logistiche per raggiungere le aree interessate".
"L'obiettivo - viene sottolineato - è abbreviare i tempi di riattivazione della linea, sulla tratta Faenza-Rimini ancora interrotta, facendo circolare i treni con iniziali limitazioni di velocità e di volumi di traffico, necessari per giungere a un completo ripristino".
Guardando alle diverse linee su cui è attualmente sospeso il traffico dei treni, sulla Faenza-Rimini, il "prossimo step - argomenta Rfi - è la riattivazione" della tratta "Forlì-Rimini lunedì 22 maggio" mentre i tempi di rispristino sono da definire per quanto riguarda la tratta Castelbolognese-Ravenna;
Faenza-Ravenna; Faenza-Lavezzola e Faenza Marradi. Sulla Ravenna -Rimini, infine l'obiettivo è il ripristino a inizio della prossima settimana."
Fonte foto: pagina Facebook Stefano Bonaccini
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