Tu sei qui: Territorio e AmbienteAl GustaMinori la testimonianza di Don Antonio Ruccia, che trovò nella culla della vita un bimbo di 9 giorni
Inserito da (Maria Abate), martedì 24 agosto 2021 15:39:00
Un anno fa, don Antonio Ruccia, parroco della chiesa di San Giovanni Battista di Bari, trovò nella culla della vita un bimbo di 9 giorni. Da quell'esperienza è nato un libro e un impegno sempre più crescente nella difesa dei più fragili. «Mi piacerebbe - è il desiderio di don Antonio - che Luigi un giorno venga a ringraziare Dio in questa chiesa, anche se non ci sarò più, perché lui è un segno d'amore e di resurrezione del mondo».
«I bimbi non fanno sbagli quando vengono al mondo». È semplice la verità scritta nella quarta di copertina del libro di don Antonio Ruccia: "È Vita! Storia di un bambino scartato, abbandonato... affidato", edito dal Pozzo di Giacobbe. A volte è una verità anche dura se non hai la possibilità di crescerli. Non è uno sbaglio la vita, non è uno sbaglio fare un passo indietro affidando a chi può il futuro di tuo figlio. Chissà se la madre e il padre di Luigi, il bambino lasciato un anno fa nella culla della vita posta nella parrocchia San Giovanni Battista, a Bari, saranno stati attraversati da questi pensieri che frullano in testa quasi come un'ossessione che non ti lascia. Ma i pensieri non sono gesti e quello che invece è stato compiuto ha salvato Luigi.
Il libro, uscito a febbraio, è una raccolta di materiali apparsi sui media, anche su Vatican News, insieme ad alcune testimonianze. «Di Luigi so pochissimo - racconta don Antonio Ruccia -, il bimbo è uscito dall'ospedale circa un mese dopo l'accaduto. So che è stato affidato ad una famiglia che non è di Bari. L'ho visto l'ultima volta il giorno prima che uscisse e gli ho consegnato il crocifisso di don Tonino Bello che era il crocifisso che io portavo la mattina in cui è stato collocato nella culla termica e che avevo lasciato vicino alla sua culletta».
Don Antonio traccia un bilancio di questo anno, nella sua mente c'è l'immagine della gioia dei carabinieri che lo avevano scortato all'ospedale di Bari, poco dopo aver trovato Luigi. La gioia contagiosa della sua comunità e «quel senso di paternità - afferma - che non mi abbandona. La chiesa piena la sera della Messa di ringraziamento, ad un anno dal ritrovamento del bambino, vuol dire che c'è l'esigenza di cogliere l'importanza della vita, senza dare giudizi su nulla. È il senso della vita, questa viscerale attenzione all'amore dei piccoli che spinge a pensare alle situazioni di difficoltà delle famiglie soprattutto in pandemia».
"È Vita! Storia di un bambino scartato, abbandonato... affidato" è un libro che si è scritto da sé: «Più raccoglievamo materiale - sottolinea il parroco di San Giovanni Battista - più si moltiplicavano i contributi».Le vie del Signore, sottolinea don Antonio, sono anche incomprensibili; da Bari si è arrivati in Svezia. La corrispondente della tv nazionale mostra in un servizio giornalistico il miracolo della vita, confessa che nel suo Paese non esistono iniziative come le culle per accogliere i bambini. «Il miracolo non è solo nel fatto che abbiamo salvato una vita, il miracolo è che questo bambino, senza parlare è riuscito a comunicare in maniera diversa al mondo intero. Secondo me - aggiunge don Antonio - è un fiore in questo momento assurdo della pandemia dove abbiamo visto tante immagini di morte. Questo è un fiore per la vita che nasce, è un invito pressante a chi sceglie di interrompere le loro gravidanza a pensare che dietro un battito di cuore, c'è una storia che dobbiamo costruire».
Per il sacerdote è importante lavorare a livello educativo non imponendo ma "misericordiando", come suggerisce Papa Francesco, leggendo nella vita che nasce "un'esperienza di amore dove nessuno dovrebbe sopprimere la dolcezza del vagito di un bimbo". "Il senso vero della culla termica è che è un segno di Resurrezione, non è un segno di morte".
Domani sera, 25 agosto, Don Antonio ne parlerà con il Prof. Francesco Del Pizzo, docente presso la Pontificia facoltà teologica dell'Italia Meridionale, e con la prof.ssa Paola Mansi, consigliera delegata alla Cultura del Comune di Minori.
La serata, fortemente voluta dal parroco di Minori Don Ennio Paolillo, si inserisce nella programmazione del Gusta Minori 2021 - 25ma edizione che dedicherà così la serata al tema della solidarietà.
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