Tu sei qui: PoliticaZona 30 a Bologna, scontro Lepore - Salvini
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 20 gennaio 2024 18:18:24
di Norman di Lieto
Un muro contro muro tra il sindaco di Bologna, Matteo Lepore e il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini: motivo del contendere è la zona 30 istituita a Bologna città.
Due punti di vista agli antipodi: se da una parte per il primo cittadino del capoluogo emiliano si tratta di una modalità all'avanguardia, per il ministro dei Trasporti è una sorta di stravolgimento di quelle che dovevano essere le prerogative iniziali della scelta di 'dotarsi' in città della zona 30.
Quello che è diventato immediatamente terreno di scontro è stato - oltre al debutto della 'Città 30' - anche i conseguenti controlli con multe annesse e connesse.
Con i bolognesi che non sono stati proprio entusiasti di vedersi arrivare multe proprio per quella che doveva essere una soluzione - non solo all'avanguardia - ma anche avveniristica.
Per Salvini il Mit si dice:
"Pronto ad avviare un confronto immediato con l'amministrazione bolognese per verificare soluzioni alternative e prevenire forzature e fughe in avanti che poi rischiano di essere smentite anche dai giudici, come già successo a Milano a proposito dell'obbligo per i mezzi pesanti dei dispositivi per l'angolo cieco". E in un lungo post su Instagram, Salvini definisce quella del comune di Bologna una "scelta ideologica e insensata" da parte dell'amministrazione Lepore, che ha portato il caos. "Il sindaco ha dato una giustificazione straordinaria - chiosa il leader della Lega - e cioè che andando più piano i bolognesi potranno sentire il canto degli uccellini. Il canto degli uccellini?
Lasciamo lavorare chi deve lavorare, dai".
Immediata la reazione di Lepore:
"Purtroppo in questi giorni si è scatenata una battaglia social mediatica contro Città 30 e la città di Bologna. Le fake news sono tantissime, si è come sempre scatenato tutto il circo mediatico della destra - aggiunge -e questo, più che indebolire l'amministrazione, francamente sta facendo il male dei bolognesi", spaventati dalle tante "informazioni sbagliate". Tra queste, anche notizie riguardo a ritardi nelle consegne dei farmaci salvavita, rallentate dal traffico troppo congestionato. "Una balla clamorosa" e che tuttavia ha raggiunto anche Roma". dice Lepore.
Anche perché nelle linee guida pubblicate sul suo sito dal Ministero per le infrastrutture è lo stesso Mit che invita città e comuni a introdurre le zone 30 per raggiungere l'obiettivo, fissato da Organizzazione mondiale della sanità e Nazioni Unite, di dimezzare i morti sulle strade.
Un piano, approvato all'epoca dal governo Draghi, con Lepore che dice di esser pronto a sedersi ad un tavolo con il ministero dei Trasporti che fa sapere in una nota, come:
"Le zone 30 servono per migliorare la sicurezza in alcune zone delle città, come nelle vicinanze di scuole e di asili. L'allargamento a tutto il Comune - come successo a Bologna - appare una forzatura che tradisce lo spirito delle zone 30, a maggior ragione considerando che il Mit ha deciso di evitare il proliferare di autovelox in zone con limite fino a 50 km all'ora: gli occhi elettronici devono garantire il rispetto delle regole in strade a rischio e non essere uno strumento vessatorio.
Zone 30 e rilevatori di velocità nei centri urbani devono essere valutati secondo criteri di buonsenso".
Da una parte, come detto, Lepore fa intendere che si tratta di un indirizzo 'caldeggiato' dal Ministero per le infrastrutture, Organizzazione mondiale della sanità e Nazioni Unite, e dal precedente governo Draghi; dall'altra Salvini in una nota fa intendere come - legittimamente - l'indirizzo politico di questo governo sia diverso da quello precedente.
Rimangono fuori dallo scontro Oms e Nazioni Unite (chissà fino a quando).
Fonte foto: e pagina FB Matteo Salvini
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