Tu sei qui: PoliticaSindacati, Cgil e Uil pronte alla mobilitazione mentre Cisl si sfila
Inserito da (Redazione Nazionale), mercoledì 30 novembre 2022 21:09:53
La mobilitazione sindacale contro la manovra del governo Meloni non sarà unitaria: se da una parte la Cgil guidata da Landini e la Uil capitanata da Bombardieri sono per manifestare subito contro le decisioni prese dall'esecutivo di centro destra, c'è da registrare la posizione contraria del segretario generale della Cisl, Sbarra, contrario alla manifestazione.
Non solo: si dimostra anche un 'inaspettato' difensore delle scelte governative puntando forte sul dialogo e il confronto con il governo Meloni.
Sembra una replica di quanto accadde - recentemente - quando a manifestare contro il governo Draghi ci furono, appunto, Cgil e Uil. E senza Cisl.
In agenda la premier Meloni - intanto - ha un appuntamento con i leader sindacali il prossimo 7 dicembre con Landini e Bombardieri decisi a portare le istanze dei propri direttivi puntando in maniera decisa verso una mobilitazione.
La Cisl, d'altra parte, è davvero di tutt'altro avviso rispetto alle altre due sigle confederali.
"E' sbagliato ricorrere allo sciopero. Serve dialogo e confronto per migliorare e rafforzare la legge di stabilità. Lo sciopero è una forma ultima di conflitto che nelle condizioni attuali danneggerebbe i lavoratori, logorerebbe il sistema produttivo, infiammerebbe i rapporti sociali e industriali, senza che tutto ciò abbia attinenza con le finalità di una mobilitazione tesa a migliorare la qualità dell'azione politica del Governo e del Parlamento", si legge nel documento approvato all'unanimità che chiede di aprire "uno spazio stabile di confronto per costruire insieme le basi della ripartenza e della rigenerazione del Paese". Una impostazione questa dunque, "che richiede responsabilità e concordia e non ammette fughe in una demagogia e in un populismo che non solo non risolvono i problemi, ma contribuiscono a peggiorarli", dice ancora la Cisl che intesta al sindacato guidato da Luigi Sbarra la convocazione da parte di Meloni.
Sono proprio le dichiarazione dei rispettivi segretari generali a marcare le distanze, partendo da quanto deciso dalla Uil:
"Sul sostegno ai redditi, sulle pensioni, sul taglio del cuneo fiscale, sulla detassazione delle tredicesime, su quella degli aumenti contrattuali e degli accordi di secondo livello, la legge di bilancio non dà risposte significative", è la critica contenuta nel lungo documento che arriva dall'esecutivo Uil che punta il dito anche contro la reintroduzione dei voucher a 10mila euro e l'allargamento della platea dei prestatori, l'estensione della flat tax fino a 85.000 euro, il condono fiscale,"l'ennesimo", l'aumento del tetto all'utilizzo del contante, l'esenzione dell'uso del pos fino a 60 euro. Non solo. Depotenziata la tassa sugli extra profitti" e messa mano ad "un iniquo" blocco della rivalutazioni per non parlare del 'vuoto' sulle pensioni e dell'abolizione del reddito di cittadinanza.
Per dare forma a tutto questo perciò la Uil immagina un percorso di mobilitazione, che possa partire da scioperi territoriali e di categoria senza in futuro escludere "nessuno degli strumenti di mobilitazione sindacale".
Mentre sembra ancora più decisa la critica della Cgil di Maurizio Landini:
"E' sbagliata, colpisce i poveri e precarizza il lavoro" senza rispondere alle reali "emergenze del Paese" aveva più volte spiegato il leader annunciando la volontà di chiamare allo sciopero i lavoratori. Oggi è arrivato dunque il disco verde del direttivo, il Parlamentino Cgil, che ha dato mandato alla segreteria "di mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, nessuna esclusa, per ottenere le risposte necessarie ad affrontare questa fase che rischia di peggiorare rapidamente la condizione delle persone, aumentare le disuguaglianze sociali e territoriali, bloccare lo sviluppo del Paese".
(Anche) Questa volta non sembra che la mobilitazione sarà unitaria.
Fonte foto: UIL e Pagina Facebook Giorgia Meloni
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