Tu sei qui: PoliticaPerquisite le case di Sgarbi: "Nulla da temere"
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 13 gennaio 2024 16:13:32
In un post sul suo profilo Facebook del 10 gennaio scorso, Vittorio Sgarbi aveva scritto:
"Report", "Il Fatto" e i 5 Stelle. Tutti insieme appassionatamente contro di me.
Vogliono farmi le scarpe? Eccole!".
E anche il giorno dopo, giovedì 11 gennaio ospite di Paolo Del Debbio nella trasmissione di Rete 4: "Diritto e rovescio" aveva dichiarato, dopo essere stato sollecitato dallo stesso conduttore:
"Al momento unico Tribunale che mi accusi, è il Fatto Quotidiano".
Ieri, invece, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata ha delegato il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale all'esecuzione di perquisizioni domiciliari nei confronti del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, con contestuale notifica della posizione di indagato, relativa all'ipotesi di reato di riciclaggio.
La perquisizione è stata disposta nell'ambito di indagine relativa all'ipotesi di reato di riciclaggio a carico di Sgarbi, con perquisizioni nelle sue abitazioni romane e marchigiane.
Secondo quanto si legge nella nota dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimionio:
"In data odierna nell'ambito di indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata relativa all'ipotesi di reato di riciclaggio a carico del Professor Vittorio Sgarbi per avere acquisito la disponibilità di un bene culturale costituito da un quadro del 1600 di grosse dimensioni raffigurante 'un giudice che condanna un uomo dal viso venerando dal profilo di San Pietro' di autore ignoto ricordante i pittori Solimena e il Cavallino, provento di furto avvenuto presso il castello di Buriasco ai danni della proprietaria Margherita Buzio e dalla stessa denunciato il 14 febbraio 2013 ai carabinieri di Vigone (Torino)".
L'accusa è di aver compiuto in concorso con persone allo stato ignote, su tale quadro operazioni finalizzate ad ostacolarne la provenienza delittuosa, facendovi inserire in alto a sinistra della tela una torcia, attribuendo l'opera al pittore senese Rutilio Manetti dal titolo 'La cattura di San Pietro" e "affermando la titolarità del quadro asseritamente rinvenuto all'interno di un immobile acquistato dalla fondazione Cavallini-Sgarbi".
Le perquisizioni hanno portato al sequestro del dipinto per i successivi riscontri scientifici, dipinto che è stato trovato dalle autorità presso magazzini di Ro Ferrarese (Fe) nella disponibilità della Fondazione "Cavallini-Sgarbi" assieme ad una copia in tre D, fatta eseguire da un laboratorio di Correggio.
I carabinieri del Nucleo tutela patrimonio hanno sottoposto a sequestro probatorio, su attività delegata dalla Procura di Macerata, il quadro attribuito a Rutilio Manetti, Seicento senese, "La Cattura di San Pietro" nella disponibilità sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, indagato per riciclaggio di beni culturali.
Il sequestro è un atto dovuto per compiere tutti gli accertamenti sul quadro.
Questa la replica di Vittorio Sgarbi:
"Non ho nulla da temere, si facciano le verifiche necessarie.
Ho consegnato spontaneamente l'opera perché siano fatte tutte le verifiche del caso, a partire dalle misure del dipinto rispetto alla cornice di quello rubato. Sono assolutamente sereno. Il sequestro un atto dovuto. Non ho nulla da temere".
Mi difenderò con ogni mezzo con chi specula sulla vicenda e chi se ne rende complice".
Fonte foto: pagina Fb Vittorio Sgarbi (entrambe)
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