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Nella mattinata di ieri, 16 gennaio, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è recata a Palermo per incontrare il procuratore distrettuale di Palermo, Maurizio de Lucia, i magistrati che hanno coordinato le indagini e i carabinieri del Ros che hanno eseguito l'arresto del boss super latitante Matteo Messina Denaro.

Successivamente ha tenuto un punto stampa.

"Non abbiamo vinto la guerra alla mafia ma questa era una battaglia fondamentale da vincere. E' un giorno di festa per il Paese. Per i familiari delle vittime, per quanti combattono la mafia. Anche per me. - ha dichiarato la premier - Ho detto al procuratore capo e agli investigatori e ai carabinieri, ai Ros alla polizia che l'Italia è fiera di loro: sappiamo che dobbiamo a loro questo grande risultato al lavoro quotidiano di grande determinazione che hanno condotto. Loro loro sono la faccia dell'Italia migliore, dell'Italia che vince e noi siamo il tramite per i provvedimenti migliori che possono sostenere quel lavoro". "Un segnale fondamentale è il riuso dei beni confiscati questo si può fare. Sappiamo che Messina Denaro si occupava anche di questioni di patrimonio. E questo è un segnale importante".

Prima dell'arrivo in Procura, il Presidente Meloni e il Sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano hanno osservato un minuto di raccoglimento davanti alla stele di Capaci, che ricorda le vittime della strage nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.