Tu sei qui: PoliticaLascia il sacerdozio per amore, ora Don Antonio scende in politica: «Mi candido a Sindaco di Chiusano»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 16 febbraio 2024 08:24:49
Antonio Romano, l'ex parroco di Chiusano, nell'Avellinese, che nei giorni scorsi aveva abbandonato il sacerdozio per amore di una donna, ha annunciato la sua candidatura a Sindaco.
"Con la mia "auto sospensione a divinis" - spiega Romani in un messaggio social - sono diventato un comune cittadino e, non avendo impedimenti o incompatibilità, posso legittimamente concorrere alle cariche pubbliche. Non ho pretese, né presumo di vincere. So perfettamente che è una sfida ìmpari. Non possiedo né potere, né soldi, né amicizie influenti, né parentele, né clientele ecc. Non compro voti, non minaccio, non prometto nulla che vada contro gli interessi della comunità a vantaggio di singoli. Sono ispirato solo da ideali di giustizia, di verità, di onestà, di lealtà, di equità, di coerenza e di libertà".
Romano ha deciso di scendere in politica perché "pensa di poter dare ancora tanto alla comunità di Chiusano".
"Punto a realizzare questa mia seconda vocazione come un servizio per la crescita del bene comune, ma anche come occasione per far conoscere le mie idee e le mie iniziative a quante più persone possibile. Per questo motivo - spiega - non posso evitare l'esposizione mediatica e una certa visibilità. San Paolo VI sosteneva che la politica può essere la più alta forma di carità, (se fatta bene). Io mi impegnerò a dare il massimo perché questo si realizzi. Amministrare un paese non è facile, ma io accetto la sfida. In questi giorni ho constatato, con dispiacere, che la macchina del fango si è già messa in moto per ostacolare il mio percorso, con attacchi personali allo scopo di screditarmi. È segno che do fastidio e incomincio a fare paura a chi detiene il potere e il controllo delle masse e vuole a tutti i costi mantenere lo status quo".
Romano si considera "un idealista, ma non un utopista, un "sovranista", ma non un nazionalista, un patriota che ama la sua terra; un liberale ma non un liberista, un "mondialista" ma non un globalista, un riformatore, ma non un demolitore, un assetato di giustizia, di verità e di libertà, una voce fuori dal coro del politicamente corretto e del pensiero unico. Mi sento in parte progressista, ma anche un po' conservatore. Dipende dalle tematiche. Non possiedo nessuna tessera di partito, ma sostengo ogni iniziativa che ritengo giusta da qualsiasi parte provenga".
Un altro motivo che ha spinto l'ex parroco a candidarsi a primo cittadino e la constatazione che Chiusano è scivolata in una sorta di "democratura".
"Siamo diventati ostaggi di una partitocrazia oligarchica che vuole preservare solo se stessa e che non risponde più al volere popolare, ma che obbedisce agli ordini delle élite globaliste dell'economia, della finanza e dei mercati. - continua Romano - Sono disposto a dialogare con tutti, a patto che i compromessi siano fatti a rialzo, non a ribasso. Io non ho padroni a cui obbedire, né tantomeno servi a cui dare ordini. Non devo dare niente a nessuno, non devo ricambiare favori, non sono ricattabile, non chiedo niente per me oltre quello che mi spetta di diritto. Voglio che si sappia che non mi fermerò, neanche in caso di sconfitta. Faccio mio il motto latino: Frangar, non flectar".
"Non mi preoccupa più di tanto la riuscita dell'impresa, né resterò deluso per un possibile insuccesso, ma riconosco la validità della causa per cui vale la pena vivere e lottare. - prosegue - Spetterà solo a voi cittadine/i di Chiusano, in virtù del della vostra sovranità elettorale, scegliere da che parte stare. Siete davanti ad un bivio. Potrebbe essere un'opportunità di riscatto per me e per voi. La vostra sia una scelta matura, civica ed etica e non dettata da opportunismi, favoritismi, familismi e clientele. Coloro che hanno conservato fiducia in me, che credono nelle validità delle mie idee, che condividono i miei valori, i miei principi e i miei ideali e che vogliono contribuire a redigere il programma elettorale, possono contattarmi in privato ed entrare a far parte della nostra squadra.
Chi invece non condivide le mie idee, ma vuole coltivare i propri interessi, fare il doppio gioco o mettere zizzania, è pregato di starmi alla larga. Da parte mia non attaccherò nessuno a livello personale. Voglio restare un signore e un galantuomo, rispettoso verso tutti. La mia imparzialità, la mia serietà, la mia onestà e la mia disponibilità con ognuno di voi, compresi gli avversari, sono la garanzia di poter essere il sindaco di tutti per una Chiusano unita. A chi è preoccupato che questa mia scelta potrebbe creare scredito o imbarazzo per la comunità di Chiusano, rispondo che questa sarà l'occasione per farlo diventare un motivo di orgoglio e di vanto davanti a tutta l'Italia.
Auspico che da Chiusano possa partire uno tsunami che svegli i dormienti, gli ipnotizzati e i distratti; che smascheri gli ipocriti, i truffatori, i ciarlatani, gli impostori e i disonesti; che coinvolga i delusi, gli insoddisfatti e i rassegnati; che riscatti gli esclusi, gli oppressi e gli emarginati. Esorto tutti i miei concittadini a vivere questo periodo di campagna elettorale con maturità, correttezza e lealtà, rispettando le persone e le loro scelte", conclude.
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