Tu sei qui: PoliticaGoverno, Sgarbi: "Mi dimetto da sottosegretario alla Cultura"
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 2 febbraio 2024 20:16:03
di Norman di Lieto
"Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni": questo ha dichiarato Vittorio Sgarbi a margine di un evento a Milano, oggi.
Da qui, l'attacco di Sgarbi al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano:
"Con lui non parlo, è un uomo senza dignità".
L'Antitrust si sarebbe mossa mettendo nel mirino le attività - chiamiamole 'correlate' - di Sgarbi: partecipazioni a conferenze, inaugurazioni di mostre, vendita di libri e che sarebbero state incompatibili con l'incarico da sottosegretario.
Da qui, l'avvio delle indagini, con lo stesso procedimento che sarebbe già stato chiuso e che, forse lunedì, vedrà comunicate le conclusioni, o al massimo entro il prossimo 15 febbraio.
Sgarbi dichiara di aver ricevuto una lettera dell'Autorità "che aveva accolto due lettere anonime, invitate dal ministro della Cultura; l'indicazione è arrivata. Si può impugnare, ma è arrivata".
D'altronde, già dalla delibera con cui l'Agcom aveva avviato l'istruttoria filtravano alcune indicazioni, secondo cui le attività svolte da Sgarbi avrebbero potuto porsi in contrasto con quanto previsto dalla legge Frattini in tema di conflitto di interessi.
La normativa stabilisce che un titolare di cariche di governo, nello svolgimento del proprio incarico, non possa "esercitare attività professionali in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite" e che possa "percepire unicamente i proventi per le prestazioni svolte prima dell'assunzione della carica".
Dallo scorso ottobre già Il Fatto Quotidiano aveva fatto trapelare i primi dettagli dell'indagine a carico del sottosegretario che avrebbe incassato intorno ai 300mila Euro da febbraio ad ottobre.
Il ruolo del quotidiano diretto da Marco Travaglio era stato sottolineato dallo stesso Sgarbi lo scorso 11 gennaio durante la trasmissione di Rete 4: "Diritto e Rovescio" dove denunciava che unico suo accusatore fosse, appunto, Il Fatto Quotidiano.
Per questo lo stesso Sgarbi vedeva con il 'fumo negli occhi' i giornalisti sia del Fatto che di Report e che aveva trattato con modi poco ortodossi, e proprio su quel caso, è tornato l'ormai ex sottosegretario.
Si tratta del video, diventato poi virale, delle imprecazioni dello stesso Sgarbi nei confronti dei giornalisti con lo stesso ex sottosegretario che poi aggiusta il tiro:
'Mi scuso con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte: si è trattato di una intervista non autorizzata, non voluta. A un certo punto, non essendo un'intervista, io ho fatto imprecazioni, che sono sembrate anche a qualche giornalista offensive. Io ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche in sottosegretario. D'ora in avanti augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario.
Sono immagini rubate. E uno nel suo privato può dire quello che vuole. Non mi devo scusare con nessuno, ho espresso le miei imprecazioni come fa chiunque. Non rifarei l'intervista anche perché non l'ho fatta. E comunque il giornalista non morirà per questo''.
Poi ne ha anche per il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano ma ringrazia però la premier Giorgia Meloni:
Sangiuliano ha compreso la lettera anonima, ha ritenuto che fosse degna e ha avuto ragione, mi compiaccio con lui. Lui rimane ministro e io solo Sgarbi.
Ringrazio il governo e in particolare Meloni di non avermi chiesto niente, neanche queste dimissioni, e di avere detto di aspettare l'indicazione dell'Antitrust". Così Vittorio Sgarbi dopo l'annuncio delle sue dimissioni.
Poi, chiede che anche il ministro della Giustizia se ne occupi:
"Pongo il problema anche per Nordio, che questa sera parla. Se sono incompatibile io, chiunque faccia una conferenza da ministro o da sottosegretario, è incompatibile". Lo ha detto il dimissionario sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, a margine del suo intervento all'evento 'La ripartenza - liberi di pensare', organizzato da Nicola Porro, dove questa sera è atteso il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Poi annuncia il ricorso al Tar.
FONTE FOTO: pagina FB Vittorio Sgarbi (entrambe)
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