Tu sei qui: PoliticaCrisi Magneti Marelli, scontro Cgil - Calenda
Inserito da (Redazione Nazionale), sabato 30 settembre 2023 19:30:55
Magneti Marelli a Crevalcore in provincia di Bologna sta vivendo una crisi profonda: 229 dipendenti rischiano il posto.
Il rischio chiusura da ieri è sempre più concreto, dopo che l'azienda ha confermato l'intenzione di cessare la produzione entro fine anno.
E mentre la Cgil segue la vertenza da vicino, a Crevalcore era arrivata anche la segretaria dem, Elly Schlein che ascoltando le voci dei lavoratori aveva dichiarato:
"Siamo con voi nella richiesta che venga ritirata la chiusura dello stabilimento Marelli di Crevalcore".
Intanto, il tavolo di discussione con i vertici di Marelli è stato convocato per il 3 ottobre al Mimit.
"Il governo sta discutendo della vendita della rete Netco della Tim, che è un'infrastruttura strategica sulle telecomunicazioni, al gruppo Kkr, proprietario della Magneti Marelli", ha ricordato Schlein.
"Se non hanno preoccupazione ad affidare una struttura strategica a un fondo di investimenti estero, quello che stanno facendo qui a Crevalcore deve essere un forte campanello d'allarme - ha rincarato la dose - perché se la logica è solo quella del profitto, allora vuol dire che" i fondi "non sono realtà adeguate a gestire delle infrastrutture strategiche italiane".
Lo scontro è arrivato poi con Carlo Calenda che in un'intervista a Libero aveva accusato Landini di essere troppo morbido nei confronti dell'editore di Repubblica (John Elkann, ndR).
La Cgil, dal canto suo, ha dichiarato:
"Riteniamo le affermazioni di Calenda gravissime e offensive non solo per la Fiom e la Cgil, ma anche per tutte le lavoratrici e i lavoratori", scrivono i sindacati che accusano l'ex ministro dello Sviluppo di speculare "per un minuto di celebrità".
"Non ho offeso i lavoratori - controbatte Calenda su X -. Ho criticato Landini e la sua compiacenza verso gli azionisti della Fiat e di Repubblica rispetto alla deindustrializzazione del settore automotive. Landini non è i lavoratori".
All'arrivo di Calenda alla Magneti Marelli di Crevalcore i delegati Fiom si rifiutano di incontrare l'ex ministro perché, spiegano "di tutto c'è bisogno tranne che di questa roba qui".
"Evidentemente i delegati sindacali della Fiom non hanno interesse al confronto: oggi rifiutano una discussione con me quando gli chiedo di parlare - ha spiegato Calenda - Ma qui si sta consumando una crisi che nasce nel 2018 quando viene venduta Magneti Marelli e io chiedevo di bloccare la vendita, che avrebbe portato a ciò che oggi state vedendo e cioè allo smantellamento non solo di questa fabbrica ma progressivamente di tutte le fabbriche di Magneti Marelli. Io sono qui per dire una cosa che secondo me è importante che gli operai sappiano: che questa crisi non si combatte qui, ma si combatte con una grande mobilitazione sull'automotive in tutta Italia".
229 dipendenti rischiano di perdere il posto, il tema dovrebbe essere questo e non la querelle Cgil- Calenda.
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