Tu sei qui: PoliticaConte: «Tre regioni a rischio lockdown». Tra esse non c’è la Campania e De Luca chiede più controlli anti assembramento
Inserito da (Maria Abate), martedì 3 novembre 2020 11:34:50
Prende forma il nuovo Dpcm che il governo dovrebbe varare entro mercoledì, anche se sono diversi i punti ancora in sospeso, proprio a partire dall'orario in cui scatterà il coprifuoco (18 o 21?). Ci sarà una cornice nazionale, con interventi validi in tutta Italia, e misure per i singoli territori, con il Paese diviso in 3 fasce che corrispondono ad altrettanti scenari di rischio individuati con criteri "scientifici e oggettivi" approvati dall'Istituto superiore di Sanità: più è alta la diffusione del virus, più è in sofferenza il sistema sanitario, maggiori saranno le restrizioni.
«Avremo una fascia riservata alle Regioni a rischio alto, di scenario 4, con le misure più restrittive, poi avremo seconda una fascia, con Regioni a rischio alto ma compatibili con lo scenario tre, con misure lievemente meno restrittive; infine ci sarà una terza fascia con tutto il territorio nazionale per le restanti regioni». Lo precisa il premier Giuseppe Conte nelle sue comunicazioni al Senato.
E tra le regioni a rischio alto non c'è la Campania. Sono Lombardia, Piemonte e Calabria le regioni che rischiano di dover adottare le misure più restrittive, compreso il lockdown generale. Piemonte e Lombardia, in particolare, hanno superato la soglia dell'indice di trasmissibilità Rt pari a 2 (rispettivamente sono a 2.16 e 2.09) e la Calabria è a 1,66. In Campania l'Rt è a 1,49: più basso dell'Rt nazionale, che è a 1,7. Comunque, «esiste un'alta probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese».
«Tra le fasce più vulnerabili - ha detto il premier - il governo considera anche le persone più anziane, sono i nostri cari, i nostri genitori, i nostri nonni che hanno consentito di vivere al nostro Paese il miracolo economico. Il ministero della Salute, su mia richiesta, sta già elaborando un piano di distribuzione dei vaccini così che quando arriveranno le prime dosi potremo procedere in modo organizzato, secondo un piano ordinato. Ragionevolmente prevedo che favoriremo le fasce della popolazione più fragili e vulnerabili e gli operatori più esposti al pericolo».
A livello nazionale, «il governo prevede di adottare limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre».
«Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro, per questo il governo ha varato il dl ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo. Siamo consapevoli della frustrazione e del senso di smarrimento e anche della rabbia che si sta manifestando in questi giorni. E siamo anche coscienti delle ripercussioni sull'attività economica, la produzione, ma più piegheremo i contagi più allenteremo le restrizioni», ha chiosato il Premier.
Nel frattempo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della Conferenza Stato-Regioni di ieri, ha avanzato ufficialmente le seguenti richieste al Governo:
1) Con uno specifico emendamento acquisito dalla Conferenza, è stata chiesta l'estensione dei congedi parentali, con modifica che porti al cento per cento dello stipendio, a vantaggio dei genitori con figli di età compresa tra zero e 16 anni.
2) Nel caso di lavoratori autonomi, è stata chiesta la concessione di un corrispettivo bonus famiglia.
3) L'adozione di misure di prevenzione e contenimento del contagio che siano semplici e di carattere nazionale, tendenti all'obiettivo - cosa più utile e necessaria - di frenare la mobilità e gli assembramenti, cosa che continua a verificarsi nelle città, nelle piazze e sui lungomari. Si tratta di una tendenza assolutamente incompatibile con il contrasto all'espansione del contagio.
4) Un piano straordinario di controllo da parte delle forze dell'ordine per il rispetto delle ordinanze, che rischiano di diventare perfettamente inutili senza tale piano.
5) Assoluta contemporaneità delle misure del Governo di contenimento dell'epidemia, con quelle previste e annunciate a sostegno alle categorie colpite già dalla crisi, che subiranno ulteriori ricadute sul piano economico.
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