Tu sei qui: PoliticaCaso Pozzolo, Ris: "Almeno 3 persone hanno toccato pistola"
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 2 febbraio 2024 21:12:31
Dopo lo Stub che aveva rilevato polvere da sparo su mani e vestiti del deputato Emanuele Pozzolo, il principale indiziato per quel colpo accidentale partito dalla sua minipistola e che aveva ferito alla coscia un operaio di 31 anni, nonché genero del caposcorta di Andrea Delmastro, sottosegretario alla giustizia.
Ora da quell'avvenimento e dai primi silenzi di Emanuele Pozzolo, cominciava a trapelare che forse quella pistola non l'avesse 'maneggiata' solo il proprietario dell'arma e titolare di regolare licenza per legittima difesa poi, revocata.
Lui, qualcosa aveva detto, poi era riapparso pubblicamente lo scorso 27 gennaio, alla sinagoga di Vercelli per il Giorno della Memoria che era stata organizzata dalla prefettura in collaborazione con Provincia, Comune e Ufficio scolastico territoriale.
Poi, sempre Pozzolo, in un post aveva citato Don Bosco nel giorno della festa che ricorda il padre dei Salesiani:
"Una frase che ripeteva spesso: "Coraggio, coraggio sempre!".
Don Bosco è stato un uomo indisponibile a piegarsi, radicato nella sua fermezza e nell'allegria della vita.
Scrisse che in "tempi difficili in cui i nemici della luce si adoperano per coprire la verità" bisogna vivere "con i piedi per terra e con il cuore abitare nel cielo".
Quello di Giovanni Bosco è un vivere profondamente il cristianesimo - hic et nunc - in modo intenso, un reagire costante, un guardare l'Oltre: "Guai a chi lavora aspettando le lodi del mondo: il mondo è un cattivo pagatore e paga sempre con l'ingratitudine".
Un esempio immenso, immortale."
Ieri, era stato poi dai Probiviri di Fratelli d'Italia con l'esito della pratica nei suoi confronti all'interno del partito che non è per nulla scontato.
E con la stessa Meloni che ha rivendicato in passato un atteggiamento "rigido" nei confronti dei parlamentari che commettono errori citando il suo caso.
Oggi, la svolta: non nel senso che il rapporto del Ris scagioni Pozzolo, ma è anche vero che neppure lo condanni.
Quindi il giallo si infittisce perché, sono state tre le persone che hanno messo le mani sulla pistola che ha esploso il colpo.
La relazione del Ris di Parma complica il caso: dai tre profili di Dna nessuno emerge rispetto agli altri, come a dire che l'esame non è determinante per dire chi abbia sparato.
O meglio, chi avesse in mano la piccolissima arma tascabile al momento in cui è partito accidentalmente un colpo.
Pozzolo ha sempre negato di avere avuto in mano la pistola al momento dello sparo, mentre alcuni dei presenti avevano sostenuto il contrario, e il caposcorta aveva raccontato di averla raccolta da terra dopo il ferimento di Campana e di averla messa in sicurezza sopra un armadio.
Dalle testimonianze manca dunque la terza persona di cui ci sarebbero le impronte sull'arma.
La Procura di Biella, che ha ricevuto il rapporto dei carabinieri del Ris di Parma, potrebbe quindi chiedere nuove analisi.
La a senatrice di Italia Viva Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito, scrive:
"A oltre un mese dal colpo partito dalla pistola del deputato Pozzolo a Capodanno ancora non abbiamo la verità.
Cosa ancora hanno da nascondere l'onorevole Pozzolo e il sottosegretario Delmastro?
Pensano di far passare tutto in cavalleria?
Sono rappresentanti delle istituzioni, hanno il dovere di dire al paese cosa è realmente accaduto quella notte a Rosazza.
È questo il senso dello stato dei 'patrioti' di Fratelli d'Italia?".
"Chi ha davvero sparato?
L'arma è passata di mano, come sembra dalle rilevazioni del Ris?
Perché tutta questa reticenza?
Continueremo a chiedere la verità", conclude Paita.
Chi la sa, ed era presente evidentemente non l'ha ancora detta.
NdL
FONTE FOTO: pagina FB Emanuele Pozzolo (entrambe)
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