Tu sei qui: PoliticaApprovato il DEF 2022 per sostenere famiglie e imprese, Draghi su gas russo: «Preferiamo la pace o il condizionatore acceso?»
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), giovedì 7 aprile 2022 09:03:57
Il Consiglio dei Ministri si è riunito ieri, mercoledì 6 aprile 2022, alle 17.40 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.
«La guerra in Ucraina - spiega Draghi - ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita. In particolare su questo pesano l'aumento dei prezzi dell'energia, delle materie prime, dei beni alimentari. Ma pesa anche la fiducia dei consumatori, la fiducia degli investitori che è diminuita e che invece era molto positiva, molto viva all'inizio dell'anno. Da allora è diminuita molto, non solo per l'inflazione, per i rincari dell'energia e dei prezzi delle materie prime, ma anche proprio per la situazione generale bellica. E' una guerra vicina a noi e quindi i consumatori - e in una certa misura le imprese - vedono oggi un futuro meno positivo.
Due considerazioni. La prima è che non è soltanto da noi che questo avviene, e da noi però è avvenuto in maniera significativa. La seconda: noi sicuramente faremo tutto ciò che è necessario per aiutare famiglie, imprese, per preservare il potere d'acquisto dei salari, delle pensioni. Tutto quello che è necessario all'interno, naturalmente, di una cornice di decisioni europee, di equilibrio dei conti. La disponibilità del governo c'è ed è totale. Disponibilità di governo per aiutare e sostenere le imprese in questo momento difficile. Una cosa però fondamentale, o altrettanto importante quanto i provvedimenti, è il messaggio che il governo e in generale la maggioranza devono dare in termini di fiducia che promana dal governo, dal Parlamento, dalla maggioranza. In altre parole la fiducia dipende dalla circostanza che stiamo vivendo e dipende anche dalla capacità di esprimere un indirizzo di politica, di economia sui molti fronti che vede il Paese impegnato oggi. Questa è una strada che ci deve portare ad affermare una governabilità che si esprime con decisione ma soprattutto con unità. L'unità di intenti è ciò che vogliono vedere oggi cittadini. Se devono scegliere tra la riaffermazione delle identità dei vari partiti o una unità di intenti nell'esecuzione del governo sono certo che scelgono la seconda piuttosto che la prima.
Torno a ripetere che siamo molto consapevoli del disagio sociale, soprattutto per chi teme l'impatto dell'inflazione sui propri redditi e, come detto, siamo pronti a intervenire. Lo abbiamo già fatto nel recente passato, come dirà il ministro Franco. Abbiamo stanziato quasi 16 miliardi di euro fuori dalla legge di bilancio. Nelle prossime settimane comprenderemo meglio le dimensioni dell'intervento necessario e come finanziarlo. E' importante coordinare i nostri interventi anche in una cornice Europea. Siamo tutti al lavoro per costruire una risposta comune a uno shock che è comune, come lo Stato per la pandemia. Bisogna ripetere quella esperienza di straordinaria unità nazionale che ha ispirato la nostra azione di governo durante il periodo della pandemia».
Molto duro Draghi sulle nuove sanzioni contro la Russia per fermare la guerra: «La domanda che ci dobbiamo porre è se vogliamo scambiare il prezzo del gas con la pace. Se ci interessa avere il riscaldamento acceso, o se avere la pace. Questa è la decisione che dobbiamo prendere. E non possiamo scambiare il gas con la pace».
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato il Documento di economia e finanza (DEF) 2022, previsto dalla legge di contabilità e finanza pubblica (legge 31 dicembre 2009, n. 196).
Il Documento tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, in particolare l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, l'aumento dei prezzi dell'energia, degli alimentari e delle materie prime, l'andamento dei tassi d'interesse e la minor crescita dei mercati di esportazione dell'Italia. Tali fattori sono oggi tutti meno favorevoli di quanto fossero in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento al DEF (NADEF) nello scorso settembre.
In tale scenario, la previsione tendenziale di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2022 scende dal 4,7% programmatico della NADEF al 2,9%, quella per il 2023 dal 2,8% al 2,3%.
Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione è indicato al 5,1% per quest'anno; scende successivamente fino al 2,7% del PIL nel 2025. Gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF sono confermati: il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025. Vi è quindi un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di PIL per quest'anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025).
Questo spazio di manovra sarà utilizzato dal Governo per un nuovo intervento con diverse finalità, in particolare per contenere il costo dei carburanti e dell'energia per famiglie e attività produttive, potenziare gli strumenti di garanzia per l'accesso al credito delle imprese, integrare le risorse per compensare l'aumento del costo delle opere pubbliche e ripristinare alcuni fondi utilizzati a parziale copertura del recente decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17.
Per effetto di questi interventi, la crescita programmatica sarà lievemente più elevata di quella tendenziale, soprattutto nel 2022 e nel 2023 (3,1% e del 2,4%), con riflessi positivi sull'andamento dell'occupazione. Il rapporto debito/PIL nello scenario programmatico diminuirà quest'anno al 147,0%, dal 150,8% del 2021, per calare poi progressivamente fino al 141,4% nel 2025.
La decisione di confermare gli obiettivi programmatici di disavanzo testimonia l'attenzione verso la sostenibilità della finanza pubblica. Al contempo, per il Governo resta imprescindibile continuare a promuovere una crescita economica elevata e sostenibile. Laddove necessario, il Governo non esiterà a intervenire con la massima determinazione e rapidità a sostegno delle famiglie e delle imprese italiane.
Il Presidente Mario Draghi ha firmato, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, di concerto con i ministri dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco, delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, un dpcm che ridisegna e finanzia in maniera strutturale l'incentivo per l'acquisto di veicoli, auto e moto, elettrici, ibridi e a basse emissioni.
Il provvedimento destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024, che rientrano tra le risorse stanziate dal Governo nel Fondo automotive per il quale è stata prevista una dotazione finanziaria complessiva di 8,7 miliardi di euro fino al 2030.
In particolare, la misura stabilisce che:
Gli incentivi per l'acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in ed endotermiche sono concessi soltanto alle persone fisiche. Una percentuale dei fondi è riservata alle società di car sharing per l'acquisto dei veicoli elettrici, ibridi, plug-in.
In favore di piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi sono inoltre previsti contributi per l'acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica, ad alimentazione esclusivamente elettrica. L'incentivo viene concesso con la contestuale rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4.
È pertanto riconosciuto un contributo di 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate, di 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,5 tonnellate, di 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate. Per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate è riconosciuto un contributo di 14.000 euro. Queste categorie di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023 e 20 milioni nel 2024.
Sono stati previsti incentivi anche per l'acquisto di ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7): un contributo del 30% del prezzo di acquisto fino al massimo di 3 mila euro e del 40% fino a 4000 mila euro se viene rottamata una moto in una classe da Euro 0 a 3. Questo ecobonus è finanziato con 15 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024.
Per i ciclomotori e motocicli termici, nuovi di fabbrica (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7) è invece previsto, a fronte di uno sconto del venditore del 5%, un contributo del 40% del prezzo d'acquisto e fino a 2500 euro con rottamazione. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 5 milioni nel 2023 e 5 milioni nel 2024.
Il provvedimento entrerà in vigore dopo la registrazione della Corte dei conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il Governo definirà ulteriori misure di rafforzamento del settore e delle filiere.
Modifica del codice della proprietà industriale emanato con decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30 (CPI) (disegno di legge)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, ha approvato un disegno di legge di modifica del Codice della proprietà industriale emanato con decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30.
Il provvedimento costituisce un intervento di revisione volto ad assicurare un rafforzamento dell'intero sistema della proprietà industriale, operando su quelle aree in grado di incidere sulla competitività delle imprese nazionali, anche tenendo conto delle criticità emerse nel corso della pandemia da COVID-19.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della cultura Dario Franceschini, visto il giudizio espresso dalla giuria appositamente nominata, ha deliberato l'assegnazione del titolo di Capitale italiana del libro per l'anno 2022 alla città di Ivrea, a norma dell'articolo 4, della legge 13 febbraio 2020, n. 15.
In particolare, la giuria ha valutato positivamente i seguenti aspetti: la capacità di mettere in rete le molteplici energie del territorio, di aprirsi alla dimensione internazionale, di proporsi come luogo dove si immagina il futuro del libro e della lettura; la straordinaria eredità culturale e tecnologica della città, rivendicata senza nessun orgoglio campanilistico, ma come forza propulsiva del progetto di città capitale e come ispirazione di una visione che può diventare un modello all'altezza dei tempi attuali; l'attenzione alle nuove dimensioni digitali dell'esperienza culturale che costituisce un ulteriore elemento di forza da mettere a disposizione non soltanto della comunità locale.
I progetti della città saranno finanziati entro il limite di spesa di 500.000 euro.
Foto: Governo.it
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