Tu sei qui: PoliticaA Tramonti frana danneggia collettore fognario, minoranza chiede dimissioni Sindaco: «Disastro annunciato»
Inserito da (Maria Abate), giovedì 15 aprile 2021 17:02:17
In seguito alle intense piogge del 10 febbraio scorso, a Tramonti una frana ha fatto crollare ettari di tufo e ha portato con sé anche il collettore fognario, nel quale - affermano i consiglieri di opposizione - confluiva anche acqua piovana in misura notevole.
Un crollo per la cui sistemazione il Consiglio Comunale ha votato una variazione al bilancio di previsione lo scorso 25 marzo e per il quale il gruppo di minoranza "SiAmo Tramonti", definendolo un "disastro annunciato", ha chiesto le dimissioni del Sindaco, Domenico Amatruda.
Infatti, un anno prima, nel febbraio 2020, una cittadina residente aveva mandato all'Ufficio Tecnico Comunale una nota protocollata in cui avvertiva che dal fondo di sua proprietà, in località "Fontanella", dove il Comune aveva eseguito lavori per la realizzazione della fognatura, si stessero verificando smottamenti di materiale tufaceo che finiva sulla limitrofa strada comunale, Via S. Giovanni al Grado.
Un problema, quello della fragilità dell'area, che veniva messo in evidenza già nel 2005, con un articolo pubblicato sulle Cronache del Mezzogiorno, in cui si denunciava il fatto che l'Amministrazione Imperato stesse realizzando interventi ai collettori fognari in una zona a rischio idrogeologico.
All'epoca, l'ex sindaco di Eboli Gerardo Rosania e il consigliere dei Comunisti italiani Tonino Scala fecero pervenire al presidente della Regione Campania Antonio Bassolino un'interrogazione in cui scrivevano: «Da un'ispezione sui luoghi si evidenzia che i lavori sono di grande impatto ambientale; infatti per la collocazione di tubi di una larghezza massima di 30 cm di diametro si stanno effettuando sbancamenti di notevole dimensione; si chiede di conoscere se il progetto per il rifacimento della rete fognaria sia davvero di ingegneria naturalistica».
All'attenzione degli attuali consiglieri di minoranza, Domenico Guida, Emilio Giordano, Giovanni Pesacane e Alfonso Giordano, anche il computo metrico dell'appalto del lavoro, che riporta importi per opere che «non sono state realizzate: muri a monte e a valle dello scavo, parapetti ed altro». A danno fatto, «i costi per i lavori di ripristino della funzionalità idraulica del Vallone Cannillo e del Vallone Caramone graveranno sulle spalle dei cittadini chissà per quanto tempo», dichiarano.
«Non si comprende quale Autorità di bacino abbia potuto dare l'assenso a sbancare il tufo in una zona classificata "P3", "area a pericolosità reale e potenziale per frana", come descritta nella carta del rischio frana del Comune di Tramonti. All'epoca dei fatti, l'attuale sindaco di Tramonti era assessore comunale, per questo ne chiediamo le dimissioni», chiosano i consiglieri.
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