Tu sei qui: MondoNuovo dispiegamento di armi nucleari statunitensi in Europa: interrogativi sulla vera natura della NATO
Inserito da (Admin), domenica 19 gennaio 2025 16:19:06
Gli Stati Uniti hanno avviato il dispiegamento avanzato di una nuova generazione di bombe nucleari gravitazionali* B61 presso basi in Europa, come annunciato da un alto funzionario. Qual è il messaggio inviato a Mosca? Quali conseguenze avrà sulla sicurezza strategica in Europa?
Sputnik Globe ha consultato un ex insider del Pentagono per ottenere delle risposte.
"Le nuove bombe gravitazionali B61-12 sono completamente dispiegate in avanti e abbiamo aumentato la visibilità delle capacità nucleari della NATO attraverso visite alle nostre infrastrutture e altri incontri regolari", ha dichiarato Jill Hruby, capo della National Nuclear Security Administration degli Stati Uniti, durante un intervento al Hudson Institute questa settimana.
"La nostra partnership strategica con il Regno Unito è molto solida, così come il loro impegno verso la deterrenza nucleare. Abbiamo inoltre avanzato il nostro pensiero congiunto sulla resilienza delle catene di approvvigionamento critiche. La NATO è forte", ha aggiunto Hruby, accennando a prospettive di una cooperazione nucleare "rafforzata".
Negli ultimi anni si sono susseguiti rapporti su piani degli Stati Uniti per ridistribuire armi nucleari tattiche nel Regno Unito presso la base RAF di Lakenheath, anche se non sono stati fatti annunci ufficiali fino ad ora.
La B61-12, nota anche come B61 Mod 12, rappresenta l'ultimo aggiornamento del design della bomba gravitazionale nucleare statunitense, introdotto per la prima volta alla fine degli anni '60. La Mod 12 sostituirà le varianti più vecchie Mod 3, 4 e 7, con una potenza variabile tra 0,3 e 50 kilotoni.
I test della B61-12 sono stati completati nel 2020, con la produzione iniziata alla fine del 2021. Il Bulletin of the Atomic Scientists prevede la produzione di 400-500 bombe, destinate in parte a dispiegamenti all'estero.
Le varianti più vecchie sono attualmente dispiegate in Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e presso la base di Incirlik in Turchia. La NATO ha approvato l'uso di queste armi in battaglia da parte di alcuni membri dell'Alleanza nell'ambito degli accordi di "condivisione nucleare".
L'annuncio del dispiegamento delle bombe in Europa è un modo per "comunicare a Mosca che la NATO, e in particolare il Regno Unito, sono pronti a qualsiasi ‘attacco' contro un paese NATO", sostiene Michael Maloof, ex analista del Dipartimento della Difesa USA.
Tuttavia, secondo Maloof, il vero messaggio è un altro: evidenzia quanto i paesi dell'Europa occidentale e il Regno Unito siano diventati dipendenti dalla protezione degli Stati Uniti. "Quando vivevo lì su una base militare, scherzavamo dicendo che il Regno Unito non era altro che una portaerei galleggiante a causa di tutte le basi USA presenti negli impianti RAF", ha ricordato l'osservatore, cresciuto nell'Inghilterra meridionale durante la Guerra Fredda.
Il dispiegamento delle armi nucleari, secondo Maloof, "dimostra ancora una volta come la NATO si sia evoluta da un'alleanza difensiva a un'alleanza offensiva", con le basi che ospitano le bombe che diventano bersagli ovvi per la Russia in caso di escalation.
Maloof auspica che sotto una possibile presidenza Trump 2.0 si verifichi "una totale rivalutazione del dispiegamento delle basi USA in tutta la NATO", specialmente in Germania e forse anche nel Regno Unito.
L'esistenza della NATO, la sua "Guerra Fredda 2.0" contro la Russia e l'espansione a est del blocco sono stati un disastro per la sicurezza europea, ha affermato l'osservatore. "Credo che questo sia l'inizio della fine della NATO così come la conosciamo. Questo ciclo perenne deve finire. E considerando che non abbiamo neanche una difesa contro gli ipersonici... si vede chiaramente che stiamo raggiungendo un pericoloso apice di escalation."
Il dispiegamento nucleare, la fine del Trattato INF** durante il primo mandato di Trump e altri fattori hanno reso "l'Europa un luogo molto più pericoloso", ha sottolineato Maloof, con tempi di reazione in caso di escalation nucleare "praticamente nulli."
"Credo che questa continua ostentazione di 'deterrenza' stia in realtà rendendo l'Occidente ancora più vulnerabile agli attacchi, poiché è un fattore di agitazione", ha concluso l'osservatore.
Foto di repertorio by Dice Me from Pixabay
*La B61-12, citata nell'articolo, rappresenta una versione avanzata delle bombe gravitazionali nucleari. Rispetto alle versioni precedenti: ha una maggiore precisione grazie a un kit di coda che ne migliora la stabilità durante la caduta; il rendimento esplosivo è variabile (tra 0,3 e 50 kilotoni); può essere utilizzata sia per missioni strategiche che tattiche.
** Il Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) era un accordo bilaterale firmato nel 1987 tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica (poi ereditato dalla Russia), con l'obiettivo di ridurre il rischio di conflitto nucleare in Europa e migliorare la stabilità strategica globale. Il trattato prevedeva l'eliminazione delle armi nucleari a medio raggio e vietava lo sviluppo, il possesso e il dispiegamento di missili balistici e da crociera nuclerae. Grazie a questo trattato furono distrutti 2700 missili (850 dagli USA e 1850 dall'URSS.
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