Tu sei qui: CronacaCovid-19: in Costa d’Amalfi una Pasqua in sicurezza senza battenti, scambi di ulivi e lavanda dei piedi
Inserito da (Maria Abate), lunedì 22 marzo 2021 12:32:09
Con una nota trasmessa all'arcivescovo della Diocesi di Amalfi-Cava de' Tirreni, Mons. Orazio Soricelli e per conoscenza ai parroci del territorio, il delegato alla Sanità della Conferenza dei Sindaci della Costa d'Amalfi, Andrea Reale, ha chiesto un'attenzione particolare nella celebrazione dei riti della Settimana Santa che si avvicina e che durerà da domenica 28 marzo a sabato 3 aprile. In zona rossa, infatti, è consentito prendere parte ai riti liturgici, ma è comunque importante evitare di creare assembramenti nelle chiese.
«La vicinanza della Chiesa - ha scritto Reale - è stata a volte fondamentale, anche per la nostra vita personale, oltre per quella di tanti nostri concittadini, fedeli, che in essa hanno trovato un'ancora di appiglio nel mare in tempesta in cui ci trovavamo e ci troviamo ancora a navigare. Ora, con l'avvicinarsi della Pasqua, ricca di tradizioni popolari, oltre che centro della vita liturgica, ci sentiamo in dovere di sottoporle alcune raccomandazioni, quali quelle di evitare assembramenti sia in entrata e in uscita nei luoghi di culto che nei locali ad essi annessi, rispettare il distanziamento e non superare le capienze dei luoghi, mantenere l'uso corretto della mascherina, non consentire l'accesso a fedeli che possano avere sintomi influenzali o a chi è stato in contatto con un positivo, rendere disponibili in più punti l'igienizzante per le mani, oltre a favorire il ricambio d'aria degli ambienti e una frequente igienizzazione di luoghi ed oggetti».
Inoltre, Reale chiede di evitare il corteo dei battenti, che potrebbe «incentivare un flusso difficilmente gestibile di fedeli» e di «limitare (se non proprio omettere) la presenza del coro (che già in alcuni paesi potrebbe essere stata la causa di accensione di focolai), prevedendo solo pochi elementi (massimo tre) che possano assicurare la dignità della celebrazione».
«Mentre la campagna vaccinale, sebbene con diverse problematiche, sta andando avanti, non possiamo permetterci di avere nuove impennate di contagi. Significherebbe vanificare mesi di intenso e silenzioso lavoro, fatto da più parti. Penso al personale sanitario, ai volontari della Protezione civile, alle forze dell'ordine, e a quanti in questo momento sono segnati anche dalla crisi economica. Ci affidiamo al Suo cuore di padre per accogliere queste poche righe a lei indirizzate, unitamente ai parroci delle nostre Comunità. Voglia benedire il nostro lavoro e accompagnarci con le Sue preghiere», chiosa Reale.
Pronta la risposta dell'arcivescovo, che tramite il delegato diocesano per la Liturgia e Cerimoniere Arcivescovile Don Pasquale Gargano, ha inviato specifiche istruzioni ai parroci della Diocesi.
Il primo provvedimento riguarda la Domenica delle Palme, durante la quale, si raccomanda, «in nessun modo ci sia consegna o scambio di rami (da mano a mano). Dove si ritiene opportuno si utilizzi la terza forma del Messale Romano, che commemora in forma semplice l'ingresso del Signore in Gerusalemme».
Il Giovedì Santo, «nella Messa vespertina della "Cena del Signore" sia omessa la lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento potrà essere portato, come previsto dal rito, nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa dove ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme per la pandemia, dell'eventuale coprifuoco ed evitando lo spostamento tra chiese al di là della propria parrocchia».
Il Venerdì Santo, «l'atto di adorazione della Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione. La Veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con l'eventuale coprifuoco. (Non sono consentiti i battesimi, che restano per il momento celebrati in modo riservato e fuori Messa). Non sono consentite, invece, espressioni di pietà popolare e le processioni».
Quanto alle Corali, «nelle Chiese di grande dimensione potranno esserci dieci cantori oltre al direttore di coro e all'organista; nelle piccole chiese ci saranno invece tre cantori oltre all'organista. Naturalmente vanno seriamente tenute in considerazione le distanze tra i cantori nelle misure richieste in materia covid. Tenere la mascherina e il disinfettante».
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