Tu sei qui: CronacaTorino, in carcere per femminicidio va ai domiciliari perché obeso
Inserito da (Redazione Nazionale), venerdì 10 novembre 2023 21:43:08
C'è una famiglia che non si dà pace dopo la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Torino che ha deciso di concedere gli arresti domiciliari a Dimitri Fricano il 36enne di Biella reo di aver ucciso la fidanzata durante una vacanza in Sardegna, con 57 coltellate.
Erika Preti, era questo il nome della ragazza uccisa.
I 30 anni di reclusione per il femminicidio lo porteranno a trascorrerne almeno uno, fuori dal carcere ai domiciliari.
Motivo?
Obeso ed iperfumatore il Fricano deve ricevere l'assistenza necessaria secondo la decisione presa dal tribunale di sorveglianza di Torino.
Tre giorni fa, l'uomo ha lasciato il penitenziario torinese delle Vallette per andarsi a stabilire in una piccola frazione del Biellese, da dove non si potrà allontanare se non per andare dai medici e, in ogni caso, senza mai lasciare la provincia.
Oggi Fricano è un uomo di 200 kg che, per via del peso, non riesce a muoversi se non con le stampelle o la carrozzina, e sempre con dolore.
L'ordinanza del tribunale è un elenco lungo e dettagliato dei suoi problemi di salute non solo fisici.
In carcere, secondo i giudici, non può restare. Almeno per ora.
"Non è in grado - scrivono - di assolvere autonomamente le proprie necessità quotidiane e ha bisogno di un'assistenza che non è possibile dispensare nell'istituto". Una dieta adatta, per esempio.
Nel 2020 la Corte di appello di Cagliari gli inflisse 30 anni. Una pena che lui stesso, scrivono i giudici di sorveglianza, riconosce come "equa".
Però afferma di non ricordare nulla del delitto: quella con Erika, a suo dire, era una relazione "appagante", e non riesce a spiegare perché ha ucciso la donna.
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