Tu sei qui: CronacaOristano, Chiara uccisa dalla mamma a coltellate e col cavo del cellulare
Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), martedì 21 febbraio 2023 08:51:35
La piccola comunità di Silì, in provincia di Oristano, è sotto choc per il brutale omicidio della 13enne Chiara Carta, uccisa dalla madre, Monica Vinci, con almeno 20 coltellate e strangolata con il cavo del caricabatterie del cellulare.
Come scrive Repubblica, la madre, che dopo aver ucciso la figlia ha tentato il suicidio lanciandosi dalla finestra, è attualmente ricoverata nel reparto di Psichiatria dell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Per lei scatterà l'accusa di omicidio volontario, ma non è in stato di fermo.
"Eravamo consapevoli dello stato di disagio della donna e già nel 2015, dopo il suo ricovero per problemi psichici, avevamo presentato istanza perché venisse dichiarata incapace di intendere e di volere, ma l'istanza è stata rigettata perché la donna ha presentato un certificato medico che la dichiarava idonea all'affidamento della figlia". Lo ha detto l'avvocato Filippo Cogotti, che tutela il padre di Chiara, Piero. I genitori di Chiara si erano separati e ultimamente la 13enne, dopo i segni di disagio psichico manifestati dalla donna, si era riavvicinata alla famiglia del padre.
Piero Carta, 52enne, agente della polizia locale di Oristano, ha affidato ai social il suo pensiero sulla drammatica vicenda: "Ho perso tutto, mi ha tolto ogni cosa e quanto avevo di più prezioso. Amore di papà, so che non potrai leggermi ma il mio cuore vuole comunicare con la tua anima - scrive l'uomo - sin quando sarò vivo continuerai a essere il mio primo pensiero, ogni giorno".
"Il tuo posto in aula rimarrà vuoto ma non quello nei cuori di chi ti ha conosciuto e voluto bene - la dedica dei compagni di scuola dell'istituto comprensivo di Oristano che lei frequentava - la tua scomparsa ha sconvolto tutti noi e niente sarà più come prima.
"La tua giovane vita, ancora in boccio, è stata spezzata dalla solitudine della disperazione - continua il messaggio - ci sentiamo tutti inermi di fronte a tragedie di questa natura e proviamo a chiederci perché accadano, senza trovare alcuna risposta".
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