Tu sei qui: CronacaIntascavano i soldi della sosta, ad Amalfi parcheggiatori indagati per truffa aggravata
Inserito da (Maria Abate), mercoledì 16 settembre 2020 11:24:04
Si facevano consegnare la somma dovuta per il parcheggio dagli utenti, anziché consentire loro di usufruire della macchinetta apposita. Per questo, 6 parcheggiatori amalfitani, dipendenti della municipalizzata Amalfi Mobilità, sono stati sospesi dall'esercizio di pubblico ufficio e saranno ascoltati in un interrogatorio di garanzia fissato per giovedì 17 settembre, alle 9,30, presso il tribunale di Salerno.
Per i sei indagati l'ipotesi di reato è di truffa aggravata (per uno di loro l'aggiunta di favoreggiamento): il loro comportamento ha cagionato alle casse comunali un danno di circa 10mila euro.
L'indagine dei Carabinieri della Compagnia di Amalfi era partita in seguito a segnalazioni da parte di alcuni avventori del parcheggio sul porto, di una inusuale consegna della somma da pagare per il servizio direttamente all'ausiliario alla sosta, invece che inserirla nell'apposita cassa automatica.
L'operazione, denominata "Berma Parking", in ragione del nome del parcheggio oggetto d'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, ha visto, dall'ottobre dello scorso anno, mirati servizi di osservazione e pedinamento condotti dai militari diretti dal capitano Umberto D'Angelantonio.
Grazie anche all'acquisizione di alcune telecamere di videosorveglianza, è stato possibile accertare che gli indagati, in oltre 300 episodi riscontrati in soli tre mesi di osservazione, dopo aver verificato mediante l'apparecchio elettronico che conteggia il tempo effettivo di sosta, si facevano consegnare la somma dovuta per il parcheggio dai numerosi turisti che avevano usufruito del servizio e, invece di inserire il dovuto nell'apposita cassa continua, intascavano il denaro, restituendo agli avventori un chip coin "scarico", che apriva la sbarra posta all'uscita del parcheggio.
In altre circostanze, invece, gli operatori invitavano gli utenti ad attendere in auto nell'area di uscita dal parcheggio, riscuotendo direttamente il denaro previsto per la sosta e consentendo l'uscita delle vetture con l'attivazione manuale della sbarra, mediante l'apposito pulsante di emergenza, bypassando così l'utilizzo della cassa automatica.
Già lo scorso 14 ottobre, i militari dell'Arma avevano tratto in arresto un altro dipendente della municipalizzata di 65 anni, per i medesimi fatti, colto nella flagranza del reato di farsi consegnare da alcuni malcapitati viaggiatori, chiaramente ignari di quanto stava accadendo, la somma di danaro per il pagamento del parcheggio, ricevendo in cambio (anche in quel caso) un chip coin, preventivamente scaricato, per uscire con la loro vettura.
Le indagini proseguiranno per approfondire se ci sia il coinvolgimento di altri soggetti nella vicenda.
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