Tu sei qui: CronacaCovid-19, pronto il Dpcm per una nuova stretta: quasi tutta Italia verso l'arancione, ma la Campania resta gialla
Inserito da (Maria Abate), venerdì 15 gennaio 2021 12:05:09
Entrerà in vigore nelle prossime ore la nuova stretta del governo per evitare che anche l'Italia finisca nella stessa situazione di Gran Bretagna e Germania: un nuovo lockdown nazionale.
«La situazione non può essere sottovalutata, lavoriamo insieme tempestivamente ad anticipare le restrizioni per evitare una nuova, forte ondata del virus».
È con questa dichiarazione che il ministro della Salute Roberto Speranza ha introdotto la riunione con le Regioni, i Comuni e le province, per illustrare le ultime modifiche al Dpcm valido dal 16 gennaio.
Nessun passo indietro, dunque, con il rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5, le scuole superiori in didattica a distanza al 50% da lunedì e l'inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì: con Rt 1 o con un livello di rischio 'alto' o, ancora, con un'incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio moderato, si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso.
In Italia tutti gli indicatori sono peggiorati nella settimana che si sta per concludere. E in base all'ultimo monitoraggio della cabina di regia del Ministero della Salute con l'Istituto Superiore di Sanità e alle modifiche introdotte dal decreto, solo 6 regioni rimarrebbero gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d'Aosta. Tutte le altre rischiano l'arancione, con la Lombardia e la Sicilia molto probabilmente in zona rossa.
Con il decreto viene infatti introdotta la 'zona bianca', in cui le uniche restrizioni sono il distanziamento e l'uso della mascherina. Ma i parametri per entrarci - 3 settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100mila abitanti e un rischio basso - fanno sì che ci vorranno mesi prima che una regione possa trovarcisi.
La Campania, dunque, dovrebbe restare in zona gialla, ma non è esclusa un'ordinanza restrittiva del governatore Vincenzo De Luca che venerdì scorso aveva dichiarato: «Le zone gialle, gialle rafforzate, arancioni, rosse, le deroghe... Sono tutte idiozie che nessuno è in grado a controllare. Chi controlla che ti muovi una sola volta per andare a trovare un amico nel raggio di 30 chilometri? Ma se proprio vogliamo parlare di colori, io sono per avere un unico colore per tutto il Paese, una zona arancione per tutta l'Italia. Se non ce la fate col ristoro economico, togliete le tasse da pagare! Meglio questo che imporre all'Italia un calvario quotidiano che sta mandando all'esaurimento nervoso tutta l'Italia».
Il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle gialle, sarà in vigore fino al 15 febbraio e non più al 5 marzo. Fino a quella data sarà invece valida la regola che consente una sola volta al giorno ad un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare parenti o amici nella regione, se questa è in zona gialla, o nel comune se è in zona arancione o rossa. E sempre fino al 5 marzo sarà possibile spostarsi nelle regioni arancioni dai comuni con una popolazione non superiore ai 5mila abitanti, per una distanza non superiore ai 30 km e mai verso i capoluoghi di provincia.
Il governo ha poi confermato il divieto della vendita da asporto per i bar dalle 18. Provvedimento fortemente criticato dalle Regioni, perché - come ha dichiarato il presidente della Conferenza Stato Regioni Stefano Bonaccini - «non porta vantaggi significativi sul piano della prevenzione e al contrario rischia di rappresentare un ulteriore fattore negativo di tensione sociale ed economica sui territori».
Ma il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia ha garantito, nonostante la crisi di governo, «massima priorità per i ristori a tutte le attività costrette a fermarsi». Tra queste c'è lo sci: gli impianti non riapriranno almeno fino al 15 febbraio, nonostante alcuni presidenti chiedano che almeno nelle zone gialle sia consentita l'attività ai soli residenti.
Chiuse anche palestre e piscine - anche se si continua a lavorare per consentire la ripresa almeno agli sport individuali nelle zone gialle - così come cinema e teatri. Tornano invece le crociere ed è confermata l'apertura dei musei, ma solo nelle regioni gialle e solo nei giorni feriali. «È un servizio ai residenti - ha sottolineato il ministro Dario Franceschini - è un primo passo, un segnale di riapertura per il futuro».
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