Tu sei qui: CronacaAd Amalfi l’ex Seminario non sarà struttura extralberghiera, Bartolo Lauro esulta: «Adesso torni ad essere scuola!»
Inserito da (Maria Abate), venerdì 11 giugno 2021 10:01:57
«Il Consiglio di Stato mette la parola fine ad una vicenda che mi ha ferito come genitore, cittadino e credente. Un impegno durato 10 anni che sembrava sfumato, ma ecco alcuni Giudici, sicuramente genitori come me, ristabilire la ragione, dando motivazioni che dovrebbero far riflettere chi ha posto ostacoli alla crescita formativa dei nostri figli: l'ex Seminario di Amalfi deve ritornare ad essere Scuola».
A scriverlo, su Facebook, l'ex presidente del consiglio d'Istituto del "Marini-Gioia" Bartolo Lauro.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta) con sentenza pubblicata ieri, 10 giugno, ha dichiarato che l'ex Seminario Arcivescovile di Amalfi non sarà mai convertito in struttura ricettiva extralberghiera.
Nel 2012 l'Amministrazione provinciale aveva stipulato un contratto di prelocazione con la Curia Arcivescovile di Amalfi che prevedeva il definitivo trasferimento dell'intero Istituto Turistico presso l'ex Seminario di Amalfi dopo i lavori di ristrutturazione dell'edificio proprio a spese della Curia.
Sul finire del 2015 le aule erano pronte ma rimasero inspiegabilmente chiuse, perché la Provincia di Salerno stabilì di non voler onorare quel contratto per l'impossibilità di sostenere una spesa di 300mila euro all'anno, essendo all'epoca in pre-dissesto.
E, nel 2017, l'imprenditore di Sorrento Luigi Savarese firmò un contratto con la Curia Arcivescovile col quale si impegnava alla gestione dell'immobile da convertire in struttura ricettiva per religiosi. «Amalfi avrà così una struttura ricettizia capace di soddisfare anche le esigenze spirituali dei turisti con un auspicabile sbocco occupazionale a favore dei residenti», scriveva il sacerdote Francesco Amatruda.
Nel 2018, l'ufficio urbanistica del Comune di Amalfi bloccò il lavori di adeguamento perché ritenne inopportuno il cambio di destinazione d'uso dell'immobile da convitto a struttura extralberghiera, dalla categoria B alla A, non prevista dai regolamenti comunali.
Anche il Tribunale Amministrativo Regionale si espresse in questa direzione. E ieri Savarese ha perso il ricorso, con il Consiglio di Stato che ha motivato così la sentenza: «Appare evidente come la tipologia ‘casa religiosa di ospitalità' - nella quale l'interdetta SCIA del 29 gennaio 2018, prot. n. 1314, si proponeva di riconvertire detto complesso immobiliare - fuoriesca, di certo, del novero delle opere di urbanizzazione secondaria (ossia le scuole, ndr) e sia riconducibile, comunque, alla categoria funzionale turistico-ricettiva».
«Questa sentenza deve essere un punto di ripartenza per capire che si deve investire sulla formazione, rilanciando la scuola di management in gestione dei beni culturali e del turismo. Solo con la formazione si può uscire dal cono d'ombra della disoccupazione, dei tanti disagi che questa meravigliosa Costiera Amalfitana vive per via della sua disorganizzazione», ha commentato Bartolo Lauro.
«Chiunque approvi quest'idea, oggi non deve sottrarsi dall'impegno di far riaprire il discorso tra la Regione Campania, Provincia di Salerno e la Curia Arcivescovile, affinché si restituisca l'ex Seminario all'utilizzo di pubblica utilità. I fondi ci sono anche per ripagare lo sforzo economico e le perdite sostenute per la ristrutturazione dell'edificio», ha affermato.
E ha ringraziato «l'Amministrazione Comunale di Amalfi che, opponendosi nelle sedi competenti, apre oggi una nuova prospettiva per i giovani della nostra comunità, ma - ha chiosato - adesso devono essere soprattutto i genitori a pretendere che l'ex Seminario ritorni ad essere l'anima del futuro».
(Foto seminario: Martijn Baudoin)
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