Tu sei qui: AttualitàSuperbonus, Guardia di Finanza: "In 15 mesi sequestrati 3,7 miliardi di crediti d'imposta"
Inserito da (Redazione Nazionale), giovedì 16 febbraio 2023 17:59:49
Mentre il dibattito politico sul Superbonus continua con il Movimento 5 stelle che lo difende a spada tratta nei confronti dei partiti di maggioranza e del governo Meloni che hanno manifestato diverse perplessità (evidenziate anche dal governo Draghi) sulla bontà della normativa.
Oggi, durante l'audizione davanti alla commissione Finanze del Senato sulle attività delle fiamme gialle a contrasto delle frodi in materia di crediti di imposta è emerso un dato allarmante:
"Dal novembre 2021 ad oggi, ossia nel giro di circa 15 mesi, le indagini sulle procedure di elargizione dei cosiddetti Superbonus edilizi hanno consentito di sottoporre a sequestro preventivo crediti d'imposta inesistenti per oltre 3,7 miliardi di euro. Crediti che, in assenza di un intervento tempestivo e coordinato tra gli organi dell'amministrazione finanziaria, sarebbero stati compensati con debiti tributari e previdenziali, con conseguenti ingenti perdite per l'erario" così ha dichiarato il colonnello della Guardia di finanza Marco Thione, capo ufficio Tutela entrate che ha poi proseguito:
"In altre parole - ha spiegato l'ufficiale - laddove non fossimo intervenuti tempestivamente e preventivamente, quasi 4 miliardi di crediti fiscali 'falsi' avrebbero indebitamente ridotto debiti fiscali 'veri', con conseguente diminuzione delle entrate erariali".
Le indagini eseguite, ha ricordato Thione, hanno fatto emergere un'ampia casistica di frodi:
"lavori edilizi mai avviati; crediti oggetto di plurime cessioni 'a catena' che coinvolgono imprese con la medesima sede e con gli stessi legali rappresentanti, costituite in un breve arco temporale, che hanno ripreso ad operare dopo un periodo di inattività o che da poco si sono formalmente 'riconvertite' all'edilizia, con soci o amministratori nullatenenti, irreperibili o gravati da precedenti penali; immobili sui quali sarebbero stati eseguiti gli interventi agevolati non riconducibili ai beneficiari originari delle detrazioni; lavori incompatibili con le dimensioni imprenditoriali dei soggetti che li avrebbero effettuati e che avrebbero praticato lo 'sconto in fattura'; provviste ottenute con la monetizzazione dei crediti trasferite all'estero o reinvestite in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative.
Un dato complessivo - ha concluso il capo ufficio Tutela entrate - sintetizza l'efficacia della nostra azione: oltre ai citati 3,7 miliardi di crediti, nell'ultimo biennio i reparti hanno sequestrato ulteriori 3,8 miliardi di euro, quale profitto dei reati tributari scoperti, per un ammontare complessivo, quindi, di oltre 7,5 miliardi".
Intanto oggi il governo ha messo in agenda misure urgenti in materia di cessione di crediti d'imposta relativi agli incentivi fiscali: il decreto è stato inserito come integrazione all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, convocato a Palazzo Chigi.
Si intensifica intanto il pressing: "Se il governo blocca l'acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici che si stanno facendo carico di risolvere un'emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, - dice l'Ance - migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per la famiglie". La Cna rinnova la richiesta al governo di intervenire "con la massima urgenza" per sbloccare i crediti fiscali legati agli ecobonus che ingolfano i cassetti fiscali di migliaia di imprese. Circa 8 miliardi di liquidità bloccati da mesi". Per Confedilizia "la situazione è critica e a rimetterci sono, ormai da troppo tempo, i cittadini che si sono fidati dello Stato ma hanno avuto come risposta i provvedimenti del precedente esecutivo che hanno mandato in tilt il sistema".
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