Tu sei qui: AttualitàScuola italiana, si suicidano 10 insegnanti all'anno
Inserito da (Redazione Nazionale), lunedì 30 ottobre 2023 22:09:55
Si parla spesso di scuola e lo si fa - giustamente - ponendo la massima attenzione sugli studenti ma anche gli insegnanti 'vengono monitorati'.
È quanto emerge da uno studio che ha preso come riferimento gli anni dal 2014 al 2023: in questo lasso di tempo sono stati registrati in Italia 100 suicidi tra gli insegnanti.
La ricerca è stata realizzata da Lab Parlamento, quotidiano online di analisi e scenari politici.
La ripartizione geografica degli episodi vede in prima posizione il Sud e Isole (58), seguita dal Nord (23) e dal Centro (19).
La suddivisione in base al genere fa registrare 42 uomini e 58 donne, nonostante le donne costituiscano l'83% del totale corpo docente.
I docenti in servizio (84) sono più numerosi di quelli che si sono tolti la vita ormai in pensione (16). L'età media dei casi osservati è di 51 anni, ma questa scende sensibilmente (48 anni) se viene calcolata tra i soli docenti ancora in attività. Per quanto concerne il livello d'insegnamento, i casi di suicidio si dividono così: 12 Infanzia; 29 Primaria; 25 Superiore I grado; 34 Superiore II grado.
Si evince come tutte le scuole di ogni ordine e grado sono soggette al fenomeno del suicidio da parte degli insegnanti, come d'altronde hanno dimostrato studi nazionali, che rilevano la stessa incidenza di patologie psichiatriche in tutti i livelli d'insegnamento.
Secondo il dr. Vittorio Lodolo D'Oria, esperto di burnout nella scuola:
"La responsabilità di queste conseguenze è dovuta alla professione e non al sistema scolastico o al livello di insegnamento in cui si esercita.
Tra le motivazioni che porterebbero al suicidio, scrive il , va sicuramente considerata l'usura psicofisica tra gli insegnanti, da attribuirsi alla peculiarità della professione".
Una tendenza confermata, spiega ancora l'autore della ricerca, anche dal rischio suicidario degli insegnanti studiati in Francia (2005) e Regno Unito (2009 e 2012): sono i due soli Paesi che hanno valutato il fenomeno "rilevando i livelli più alti rispetto a tutte le altre categorie professionali e alla popolazione generale".
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