Tu sei qui: AttualitàCaritas, nel 2022 la povertà si cronicizza
Inserito da (Redazione Nazionale), martedì 27 giugno 2023 20:15:58
di Norman di Lieto
C'è un dato che forse dovrebbe allarmare più di altri: la povertà nel nostro Paese è diventata multidimensionale.
Che cosa significa questo?
Che la povertà oggi in Italia non guarda in faccia più nessuno.
Aumentano le persone che si rivolgono ai centri di ascolto delle diocesi e delle parrocchie: nel 2022 sono state 255.957 le persone che si sono rivolte ai Centri d'ascolto diocesani e parrocchiali in rete con la raccolta dati.
Emerge altresì un aumento del 12,5% delle persone ascoltate rispetto all'anno prima, anche per effetto, ma non solo, dell'accompagnamento dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina.
È uno dei dati del primo Report statistico nazionale sulle povertà dal titolo "La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas", presentato oggi a Roma.
I dati dicono anche di una preoccupante "cronicizzazione della povertà", riportandoci ad una situazione pre-pandemia.
Non solo come detto, cronicizzazione della povertà ma anche una definizione, altrettanto allarmante: multidimensionalità.
Che cosa si intende con questo termine?
Significa che chi si rivolge ai servizi Caritas vive una situazione di povertà a causa di più motivi concomitanti e manifestando due o più ambiti di bisogno:
- stato di fragilità economica;
- bisogni occupazionali e abitativi;
- problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia);
- difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori.
Sempre all'interno del Report è riportato l'esito di una articolata analisi statistica multivariata - la prima nel suo genere realizzata su dati di fonte Caritas - che ha consentito di estrapolare cinque profili o cluster di beneficiari:
- i vulnerabili soli;
- le famiglie povere;
- i giovani stranieri in transito;
- i genitori fragili;
- i poveri soli;
il tutto andando oltre la semplice analisi descrittiva delle tante variabili a disposizione nella banca dati Caritas (complessivamente oltre 300).
Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana ha spiegato:
"I dati sono importanti ma lo sono ancora di più le persone. Occorre ripartire dai poveri e dalle loro priorità e bisogni, che come abbiamo visto possono essere molteplici e complessi, più che concentrarci sulle sole azioni".
Insieme al Report sono stati poi messi in rilievo alcuni focus:
- sulle persone anziane: con l'impegno a costruire un nuovo modello di assistenza e lo sviluppo di reti solidali;
- sui giovani: con l'accentuarsi di una povertà educativa dovuta anche alla mancanza di opportunità di formazione, di crescita, di coltivazione dei propri talenti nelle nostre comunità e di una povertà intergenerazionale, con il rischio molto alto di rimanere intrappolati in situazioni di vulnerabilità economica, per chi proviene da un contesto familiare di fragilità;
- sulle donne: che hanno risentito pesantemente degli effetti della pandemia a livello globale.
La povertà ormai ha tante facce e lo abbiamo visto anche dai dati della Caritas Italiana: una povertà che si insinua sempre più anche in maniera subdola anche in persone, famiglie che una volta potevano risultare intoccabili da essa.
Una povertà che si è cronicizzata diventando appunto ancor più grave del periodo pandemico e multidimensionale, perché come detto, tocca vari aspetti della vita delle persone che non riescono più a nascondersi in inaccessibili torri d'avorio.
Occorre agire sulla povertà perché è un fenomeno sempre più complesso ed articolato e le ricette semplicistiche davanti a problemi complessi non servono più: davanti ad una febbre da cavallo non ce la si può cavare facendo finta di nulla sperando che passi da sè.
Politica, mondo economico ed istituzionale si attrezzino per fare in modo che questa sinergia porti a visioni, strategie e risultati a medio e lungo termine per contrastare prima e provare a sconfiggere poi, un elemento, quello della povertà che comincia a far paura non solo agli altri.
Fonte foto: Foto diPaolo TrabattonidaPixabay e Foto diFrantisek KrejcidaPixabay
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